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F1, Sprint race: ma la mamma non ve l’ha insegnato che prima si assaggia e poi si giudica?

  • di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

17 luglio 2021

F1, Sprint race: ma la mamma non ve l’ha insegnato che prima si assaggia e poi si giudica?
Belle le sprint race, brutte le sprint race. Pericolose le sprint race, dei trenini senza azione le sprint race. Queste benedette qualifiche sotto forma di gara devono ancora fare il loro ingresso in Formula 1 (oggi, alleluia) e già non se ne può più di chi le critica e di chi le esalta. Facciamo tutti come Kimi: basta

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Bastaaaaaaaa. Veramente, vi prego, basta. Questo articolo potrebbe chiudersi qui perché tutto quello che ho da dire su questo argomento è che non ne posso più. Oggi a Silverstone per la prima volta andranno in scena le sprint race, le qualifiche sotto forma di gara in cui verrà assegnata la pole position per il Gran Premio di domenica. Un nuovo format pensato sulla base del successo visto in Formula 2 e con la volontà di avvicinare gli appassionati all’intero weekend di gara e non solo al GP della domenica.

Un evento veloce, dalla durata di circa mezz’ora, pensato per i giovani e voluto dai giovani. Ma anche un format che si porta dietro un grande punto di domanda: funzionerà? Piacerà? E chi lo sa. I dubbi sono molti, dalla preparazione delle monoposto che potrebbero avere problemi di set up, visto il poco tempo a disposizione, ai rischi effettivi che i piloti si prenderanno in gara (compromettere il GP del giorno successivo potrebbe rivelarsi un dramma per i punti nel campionato) ma che, allo stesso tempo, si porta dietro anche tutto l’entusiasmo delle cose nuove, fatte per far divertire e per cambiare.

Sono anni che ci si lamenta del fatto che la Formula 1 non propone novità e quando ne porta una boom pioggia di critiche prima ancora di vederne il risultato.

Bernie Ecclestone ha detto che assegnare la pole position attraverso la gara sprint “va contro la storia della Formula 1”, Lewis Hamilton si è detto sicuro che queste qualifiche saranno “un noioso trenino” senza sorpassi e azione, mentre secondo Binotto l’azione sarà fin troppa, e si rischierà di avere incidenti e problemi in vista del GP di domenica. I migliori però sono stati i piloti della Rossa, Charles Leclerc e Carlos Sainz, che - pur guidando la stessa macchina - hanno dato due indicazioni diametralmente opposte: per il primo la qualifica sprint sarà un’occasione per la Ferrari, per il secondo invece la scuderia di Maranello potrebbe riscontrare problemi.

Tirando le somme di tutte le dichiarazioni fatte in questi giorni se ne ricava una sola, chiarissima, conclusione: nessuno ci ha capito niente, ma a tutti piace dare il proprio giudizio.

Questa cosa mi ricorda quando da piccola non volevo mangiare le rape perché (direi giustamente) mi facevano schifo anche solo da vedere lì, aliene, dentro al mio piatto. Mi facevano orrore già a partire dal colore e dalla consistenza. Però poi mi toccava ubbidire a quell’essere supremo che rispondeva al nome di “mamma” e alla sua regola numero uno: prima si assaggia, poi si giudica.

E mi sa che voi, signori della Formula 1, la regola suprema di ogni mamma ve la siete dimenticata. Perché il concetto è lo stesso: ma che senso ha stare qui a fare accuse e arringhe nei confronti di una roba che neanche abbiamo visto? Che sarà così solo una volta, qui a Silverstone, e poi potrebbe cambiare, a seconda delle critiche, o addirittura potrebbe rivelarsi un tale flop da convincere FIA e Liberty Media a cancellare l’ipotesi di introdurla a tempo pieno per il 2022.

Stiamo per assistere a un fine settimana diverso dal solito, fatevene una ragione e andate avanti. Godetevi questo weekend pieno di azione e la bellezza di una doppia qualifica e di una doppia gara. Prima assaggiatela, dai, e poi sarete tutti liberi di dire che vi ha fatto veramente schifo.

Oppure fate direttamente come Kimi Raikkonen: evitate proprio di pensarci, non cercate neanche di capire come funzioni il format, e chi vivrà vedrà.

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