Salve buonasera sono il giornal…”Guarda dammi subito del tu ci mancherebbe altro". Comincia così la nostra conversazione con lo storico (e leggendario) radiocronista Francesco Repice. Fa strano dovergli dare del tu, ma tra un “Secondo lei...” strozzato e un “Che ne pensa di” altrettanto fermato sul nascere, ci abbiamo provato. Francesco Repice ci ha fatto emozionare nella finale, con quel discorso venuto dal cuore “Perché non ho mai preparato nulla”, scemi noi che glielo chiediamo. Francesco Repice ha risposto a tutte le domande, anche sbilanciandosi. L’Italia e i settori giovanili, gli allenatori della serie A, gli inglesi, Ventura e Cassano. Durante l’intervista si ferma e chiede “Ci sei?”, “Sì, stavo ascoltando”. Perché ti rapisce, lo ascolteresti parlare per ore. Quel tono di voce calmo e potente ti fa entrare in un loop trascendentale dove non vuoi uscire. È stato un ultras e si è emozionato sulla dedica di Mancini a Paolo Mantovani e alla Sampdoria, ha famiglia in Argentina e adora il Boca, per questo crede che Diego da lassù ci abbia dato una mano. Francesco Repice è il calcio, anzi il pallone. Perché lui racconta di quello. E inconsapevolmente ci ha dato una lezione di umiltà. Perché ci ha detto che lui, appunto, di pallone “ne sa poco”. Ecco, se Francesco Repice dice così noi dobbiamo fare una cosa soltanto. Stare zitti, evitare di improvvisarci sofisti del calc.. pallone e ascoltarlo. In silenzio.
L’Italia che alza la coppa, che sensazioni hai avuto?
È stato emozionante perché non è una cosa che capita tutti i giorni da radiocronista per giunta di servizio pubblico. Una competizione così importante vinta dalla propria Nazionale è una fortuna che mi è stata data e sono molto grato alle divinità generalmente intese per questo.
Ci credevi in questa vittoria?
Io sono un tifoso e come tutti i tifosi vediamo sempre nero. Non credo mai a nulla prima, anzi credo sempre per il peggio. Sapevo delle potenzialità della squadra, seguendo il calcio e i giocatori sapevo potessero fare bene. Non mi immaginavo questo risultato, ma credo che sia stata illuminante la risposta che ha dato Jorginho prima della semifinale con la Spagna alla domanda se speravano di arrivare fino a qua: “Secondo te cosa siamo venuti a fare?”
Jorginho è da pallone d’oro?
Per me lo è, io so di aver fatto arrabbiare qualcuno, addirittura hanno proposto di stracciarmi il tesserino da giornalista. Mi dispiace molto aver urtato cotanta suscettibilità però lo penso sinceramente. Non sono solo i dribblomani a vincere le partite da soli e i palloni d’oro, c’è anche il criterio della vittoria e dell’importanza di un giocatore all’interno di due gruppi. E se il tuo apporto è fondamentale per vincere Champions e Europei vuol dire che allora quel giocatore merita.
Eppure c’era Ventura che lo metteva in panchina…
Addirittura diceva che non c’era posto per lui. Però vedi io penso che Ventura abbia un’esperienza incredibile maturata sul campo, ma come in tutti i mestieri commettiamo degli errori. È semplice. Magari in quel momento aveva ragione lui
Cassano invece ha detto che Jorginho non è da pallone d’oro e Donnarumma non è tra i portieri più forti, che ne pensi?
Antonio è stato un talento strepitoso. Non è detto però che i calciatori che hanno militato nelle migliori squadre europee possano dire sempre cose giuste. Almeno i fatti dicono questo. Dal punto di vista tecnico e dei risultati credo che Donnarumma possieda tutti i fondamentali per essere già dove si trova e diventare il migliore al mondo per l’interpretazione del ruolo che ha.
Ricordiamoci che ha 22 anni…
Esatto, però non ha ancora la personalità di Buffon. Gigi alla sua età era straripante, Gigio tecnicamente è molto bravo. Carisma e carattere lo acquisterà giocando in squadre come il PSG.
Gli inglesi erano convinti di vincere?
Probabilmente al di fuori della squadra lo erano. L’Italia era più forte e infatti hanno cambiato le carte in tavola sorprendendoci. Il gol dell’Inghilterra è stata una tipica azione di stampo Contiano o dell’Atalanta, da quinto a quinto. Noi però poi abbiamo fatto la differenza. Gli attaccanti che giocano in Inghilterra qua ne fanno 10-15 al massimo, laggiù 45. Se pensi poi che Stones e Maguire sono costati complessivamente 155 milioni di sterline, per Bonucci e Chiellini ci vuole il PIL del Canada.
Sono stati strepitosi…
Non bisogna essere sempre dei bravi ragazzi con la faccia pulita. Loro sono bravissimi ragazzi, un po’ figli di troia in campo ma è giusto così.
Tanti si lamentavano che Bastoni è stato poco utilizzato, che dici?
Bastoni ha imparato più a vedere giocare Chiellini e Bonucci che contro il Galles. Sono convinto però di una cosa più importante, chi si lamenta del poco utilizzo di alcuni calciatori si lamenta del fatto che altri ci hanno portato alla vittoria del campionato Europeo. Bastoni è molto molto forte, mancino che imposta, cattivo al punto giusto, sa giocare in una linea a tre, a quattro, capisce le chiusure. Avrà tutto il tempo a disposizione.
Argentina e Italia che vincono, ci ha aiutato qualcuno da lassù?
Forse sì, qualcuno ha pensato a questo. Che Diego ha un po’ aiutato quelli a cui vuole bene. Ha aiutato Messi, noi che siamo italiani proprio contro l’Inghilterra. A me piace pensare così, tanto non lo dimenticheremo mai.
La Copa Maradona che emozione sarà per te?
Siamo i continenti del calcio più forti, sarà grandissima. È giusto giocarla a Napoli, deve essere così. Sono convinto che anche lui si vedrà un pezzo di partita.
Cosa ne pensi degli inglesi che si tolgono la medaglia?
Che facciano quello che vogliono, non hanno fatto una gran bella figura. Non sono un Guardiolista anzi sono un Allegriano convinto, non celebro Guardiola per aver baciato la medaglia subito dopo la sconfitta però quello è l’atteggiamento giusto, dei fuoriclasse. Se loro erano convinti di non meritarsela si sono sbagliati perché li abbiamo cancellati dal campo sotto ogni punto di vista.
E intanto la Roma ha preso Mourinho…
Sto sempre facendo i salti di gioia e camminando a mezz’aria. Non vedo l’ora di incontrarlo, chissà se si ricorda di me. So che sta chiudendo per Xhaka, non vedo l’ora di godermi un Roma-Juventus con i miei due tecnici preferiti, di quelli che mi facciano impazzire.
Anche perché la Juventus con Allegri fa paura…
Fa molta paura con Max. Io so che già immaginerà le sue cose, metterà un centrocampo di qualità, li farà giocare tutti insieme costringendoli al sacrificio. Come dice lui, sono tutti bravi a fare gli allenatori dal lunedì al sabato, ma poi bisogna farlo la domenica e cambiare le cose mentre accadono. Lui è il numero uno in assoluto.
L’Inter sta a pezzi invece…
Mah non mi pare una squadra a pezzi, ad averceli quei giocatori lì. So che Simone Inzaghi ha fatto un lavoro strepitoso alla Lazio, non so come andrà a interagirsi in un club così prestigioso, come gestirà il salto di qualità. Ha però dimostrato di saper fare eccome l’allenatore.
Per i prossimi Mondiali Mancini avrà qualche grattacapo da risolvere…quanta qualità abbiamo?
E tu li chiami grattacapi? Io le chiamo opportunità. Se tu hai fuori Lorenzo Pellegrini, Mancini, Romagnoli, Calabria apro le virgolette “Zaniolo, numero 22” che è il più forte di tutti, io immagino sia contentissimo. Bene così è nata una generazione di calciatori forti, e voglio farti un altro nome…
Prego.
Gianluca Scamacca, lui può essere veramente il ragazzo che si prende l’attacco della Nazionale anche se Ciro e il Gallo sono sempre giovani. Può essere la carta giusta, in questo anno e mezzo deve sputare sangue perché è veramente forte forte forte e lo ridico forte. Segnatevi il nome, Gianluca Scamacca.
Provocazione: Chiesa è l’ala destra più forte al mondo in questo momento?
Quando si dice cose così starei molto attento perché in quel ruolo c’è tale Di Maria. Non bisogna guardare solo all’ultimo campionato Europeo. Federico ha dimostrato che ad altissimo livello può fare la differenza, ha tanto tempo, ma ci sono giocatori che lo hanno già dimostrato.
L’Italia vince ma le giovanili no, quale è il problema?
Bisogna avere un po’ più di coraggio. A fine anni Settanta è nata una schiera di giocatori incredibili. Se tu hai Pirlo, Nesta, Totti, Cannavaro, Del Piero e Buffon il discorso è chiuso, finita la storia. Anni Ottanta-Novanta nasce una generazione non così forte ma con due chicchi, Cassano e Balotelli che purtroppo anche se ci hanno portato in finale a un Europeo hanno fatto quello che sappiamo. Roberto Mancini adesso non ha la roba degli anni Settanta che è inavvicinabile, però questi giovani sono forti. Lui è stato coraggioso a convocarli, Zaniolo non aveva ancora fatto una partita da professionista. Quando glielo chiedevamo sai cosa ci diceva? È forte. Chi è forte deve giocare. Non bisogna avere paura di bruciarli, Barella è forte? In campo. Di Lorenzo, Sensi e Chiesa sono forti? In campo.
La cosa più bella di questo Europeo?
La cosa più di pallone di questo Europeo è stata la dedica di Roberto Mancini a Paolo Mantovani, alla Sampdoria e ai tifosi. Io sono stato un ultras della curva, io so cosa significa quella roba lì. Per un tifoso di curva, che è il tifoso, è importante. È tutto emozionante, però quando il beniamino di una società e della “Tito Cucchiaroni” (ultras Sampdoria nda) fa una cosa del genere secondo me fotografa il pallone, non il calcio. Fare quella dedica lì significa essere uomini di pallone, di campo.
Se chiudi gli occhi il primo ricordo che hai di Euro2020 quale è?
È quel maledetto affare da mettere sullo smartphone per entrare allo stadio. Quella roba che ti dice che hai fatto le vaccinazioni, sei controllato, non la voglio più vedere. Andatevi a vaccinare, voglio che tutti si vaccinino.
Eppure c’è qualcuno che non vuole capirlo…
Dal Pino ha detto una cosa intelligente: “Riempire gli stadi se arrivate con il green pass” VACCINATEVI TUTTI, perché prima lo si fa prima usciamo da questo inferno. Si sente tanti sparare cazzate sulla libertà, cazzate abominevoli. Spero che mettano un po’ di sale nel cervello e lo facciano funzionare. Lo abbiamo fatto per tutti noi.