image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Federer si ritira, andate in pace.
È giusto così e anche stavolta
dobbiamo ringraziarlo

  • di Lorenzo Longhi Lorenzo Longhi

16 settembre 2022

Federer si ritira, andate in pace. È giusto così e anche stavolta dobbiamo ringraziarlo
La grandezza di Roger Federer non può essere legata solo ai numeri, che qualcosa ci dicono ma sono freddi. Sia per le vittorie (tante ma non è il migliore) che per gli incassi (qui è in testa sugli avversari). È il suo tennis che rimarrà immortale perché ha rappresentato il mondo delle idee, empireo e grazia, appunto i Federer moments descritti dallo scrittore Foster Wallace: trasponete la Scuola di Atene di Raffaello al tennis e lo svizzero vi apparirà con l’indice al cielo e le fattezze di Platone. E anche ora che smette ha fatto la scelta giusta

di Lorenzo Longhi Lorenzo Longhi

I codici della guerra e i codici dell’amore, la bellezza del gesto umano che riconcilia le persone con il fatto di avere un corpo, l’essenza estetica e l’esperienza (dello spettatore) che rasenta lo spirituale, cinestetica e metafisica: era il 20 agosto 2006, David Foster Wallace aveva 44 anni, Roger Federer 25 e aveva vinto nei dodici mesi precedenti US Open, Australian Open e Wimbledon – rispettivamente contro Agassi, Baghdatis e Nadal – e il New York Times pubblicava un ritratto quasi mistico del secondo scritto con la magnetica ispirazione del primo in cui c’era tutto questo, un’opera d’arte replicata, successivamente, in centinaia di patetiche croste. “Federer as religious experience”, Federer come esperienza religiosa, s’intitolava, magari filologicamente impreciso, ma non scherziamo: si volava altissimi.

Ecco: Foster Wallace è morto nel 2008, Federer ha annunciato ieri l’addio – accadrà la prossima settimana dopo la Laver Cup a Londra – e sono in tanti ora a non sentirsi molto bene, persino coloro che lo devono raccontare, perché quando un fenomeno si ritira a 41 anni significa che di lui è stato scritto praticamente tutto, con i toni aulici degli aedi e con il rigore degli analisti, con il piattume degli scrivani e con gli epinici di coloro che ne hanno cantato le vittorie, con l’amore dei fedeli e pure con la fiele di quelli che hanno sempre preferito il mito suo coevo, Rafa Nadal, il bello spagnolo muscolare, recordman del quale Federer è stato l’amico-rivale necessario alla mitopoiesi di quello dei due che avrà anche vinto di più ma non ha incarnato la perfezione.

20220916 101335225 4496
Roger Federer

La grandezza di Roger Federer non può essere relegata alle vittorie, agli Slam, alle finali. I numeri parlano ma sono freddi, asettici, illustrano la realtà – e lo stesso fanno le classifiche di Forbes secondo cui è il tennista che ha guadagnato più di sempre: oltre un miliardo di dollari in 24 anni di carriera, roba per una manciata di eletti – ma non evocano null’altro che la competizione terrena. Lo svizzero e il suo tennis hanno rappresentato il mondo delle idee, empireo e grazia, appunto i Federer moments di Foster Wallace: trasponete la Scuola di Atene di Raffaello al tennis e lo svizzero vi apparirà con l’indice al cielo e le fattezze di Platone. Nella scena c’è il mondo, ma i due al centro vi rubano l’occhio ed è uno quello che vi rapisce. Su, basta così, che il rischio della patetica crosta è prossimo.

20220916 101410741 5081
Roger Federer

Gli annali parlano di venti Slam e un oro olimpico, di 103 titoli, di 1251 vittorie su 1526 incontri, di 310 settimane da numero uno del mondo, ma in questo ritiro imminente c’è anche un aspetto generazionale a fare sensazione. Per quanto Federer abbia rappresentato, anche per una questione di longevità, un fuoriclasse capace di attraversare il tempo, lo svizzero è un altro dei miti della generazione X (e della prima decade dei Millennials) che abbandona, all’età sportiva del venerato maestro, nell’arco di un biennio che è una Spoon River vivente di inimitabili che lasciano. Federer come Valentino Rossi, come Serena Williams, Federica Pellegrini; e via via altri protagonisti quali Kimi Raikkonen, Andrea Dovizioso, Aldo Montano, Wayne Rooney, Arjen Robben e altri che nell’elenco mancano. Gente, s’invecchia: non è col passatismo che si tengono in campo e in pista i campioni (Buffon, Ronaldo: tenetelo a mente). “Conosco le capacità e i limiti del mio corpo e ultimamente i segnali sono stati chiari”, ha scritto Federer nel suo comunicato di addio, “mi mancherà tutto ma allo stesso tempo c’è molto da festeggiare”. E infine: “Al gioco del tennis, ti amo e non ti lascerò mai”. Amore corrisposto, ovazione, memoria eterna, ma attenzione: sotto con il prossimo, perché lo sport è così. E meno male.

More

Ah, da quando Federer non gioca più

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Tennis

Ah, da quando Federer non gioca più

Roger Federer compie 40 anni, ma, a differenza di Valentino, nonostante le sconfitte non riesce ancora a smettere

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Tennis

Roger Federer compie 40 anni, ma, a differenza di Valentino, nonostante le sconfitte non riesce ancora a smettere

Federer e Valentino, il destino di chi non sa smettere. E il dolore di chi non li riconosce nelle sconfitte

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Tennis

Federer e Valentino, il destino di chi non sa smettere. E il dolore di chi non li riconosce nelle sconfitte

Tag

  • Sport

Top Stories

  • MA COME CAZ*O SIAMO FINITI AD AVERE BALDINI allenatore della Nazionale dopo Gattuso? Ringraziamo Buffon per l’Italia vietata ai minori, perché sarà tutto bellissimo (anche il calcio? Ma chissenefrega…)

    di Matteo Cassol

    MA COME CAZ*O SIAMO FINITI AD AVERE BALDINI allenatore della Nazionale dopo Gattuso? Ringraziamo Buffon per l’Italia vietata ai minori, perché sarà tutto bellissimo (anche il calcio? Ma chissenefrega…)
  • Vedi Jorge Martín a Misano con l’Aprilia MotoGP e pensi: ma non è che per evitare il divorzio bastava farlo godere per mezza giornata?

    di Cosimo Curatola

    Vedi Jorge Martín a Misano con l’Aprilia MotoGP e pensi: ma non è che per evitare il divorzio bastava farlo godere per mezza giornata?
  • Ma davvero con Martìn che resta in Aprilia e Acosta che ha messo in stand by VR46 e Ducati è già finito il mercato piloti della MotoGP? No, Honda ne ha pensata un’altra…

    di Emanuele Pieroni

    Ma davvero con Martìn che resta in Aprilia e Acosta che ha messo in stand by VR46 e Ducati è già finito il mercato piloti della MotoGP? No, Honda ne ha pensata un’altra…
  • È ancora Marc Marquez vs Valentino Rossi: “La pace? Quando non dipende solo da te…”. Preparatevi alle cannonate del 93 anche su Pedrosa, Stoner e Lorenzo

    di Emanuele Pieroni

    È ancora Marc Marquez vs Valentino Rossi: “La pace? Quando non dipende solo da te…”. Preparatevi alle cannonate del 93 anche su Pedrosa, Stoner e Lorenzo
  • VIVA IL RE! Usyk campione del mondo dei pesi massimi. Ora Oleksandr è il più grande pugile della storia? Risponde Giovanni De Carolis: “Meglio di Mike Tyson, The Gipsy King e George Foreman, ma...”

    di Domenico Agrizzi

    VIVA IL RE! Usyk campione del mondo dei pesi massimi. Ora Oleksandr è il più grande pugile della storia? Risponde Giovanni De Carolis: “Meglio di Mike Tyson, The Gipsy King e George Foreman, ma...”
  • Guido Meda a MOW: “Marc Marquez? Non gli si può fare una colpa se vince tutto”. E poi sui piloti, il lavoro, Valentino come un film e un consiglio a Bagnaia [VIDEO]

    di Cosimo Curatola

    Guido Meda a MOW: “Marc Marquez? Non gli si può fare una colpa se vince tutto”. E poi sui piloti, il lavoro, Valentino come un film e un consiglio a Bagnaia [VIDEO]

di Lorenzo Longhi Lorenzo Longhi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

“Ah, sei un rider di Glovo?”, la reazione a Jorge Martin che dice di lavorare con le moto [VIDEO]

di Redazione MOW

“Ah, sei un rider di Glovo?”, la reazione a Jorge Martin che dice di lavorare con le moto [VIDEO]
Next Next

“Ah, sei un rider di Glovo?”, la reazione a Jorge Martin...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy