image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Ah, da quando Federer non gioca più

  • di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

28 giugno 2022

Ah, da quando Federer non gioca più
Anche Wimbledon sopravviverà. Il calcio è sopravvissuto a Roberto Baggio, la Formula 1 ad Ayrton Senna. E mentre MotoGP ci sta provando, ad andare avanti senza Valentino Rossi, ora il tennis è chiamato alla sfida più dura. Perché il prato del centrale di Londra perde il suo re dopo una favola durata 23 anni

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

C'è una cosa che Roger Federer ha e che nessun altro nella storia del tennis avrà mai. Non è il tweener sempre pronto, il colpo tra le gambe che per anni ne ha identificato il tratto più spiritoso di un gioco austero. Non è la tecnica, la serietà, l'eleganza di un tennista puro. Tra dritti e rovesci, dentro quell'oceano senza scampo che è un campo da tennis, Roger Federer ha qualcosa che manca. Ciò che possiede, che nessun altro avrà mai, è proprio quello che non è mai riuscito ad avere.

Il tennis è lo sport del Diavolo, o almeno così ha detto Paolo Bertolucci. E con il Diavolo devi saperci avere a che fare. Devi rispondere, attaccare, comprendere la complessità del gioco azzerandoti ogni volta. Come se la partita fosse sempre all'inizio e, allo stesso tempo, stesse cambiando continuamente. Con il Diavolo devi bluffare, dissimulare, nascondere. 

E questo Roger Federer non l'ha saputo fare mai. Nell'epoca d'oro del tennis che ha dominato, al fianco dell'amico Rafael Nadal e di quell'avversario terribile che è Novak Djokovic, a Re Roger è sempre mancata la forza di raccontare una bugia. Quella che Rafa nascondeva nei tic in battuta e mascherava dentro la concentrazione fisica. Quella che Nole ha posizionato, ben visibile, dietro l'espressione di una macchina, di un robot che anche nei punti persi sembra sempre sapere che cosa fare dopo. 

Roger Federer 2022
Roger Federer salterà l'appuntamento con Wimbledon per la prima volta dopo 23 anni

Una maschera africana che Roger Federer non è mai riuscito a indossare. Il suo tennis perfetto, disegnato come un'opera destinata a restare sul prato della sua Wimbledon, è bastato a proteggerlo. A renderlo grande, enorme, a far dire a David Foster Wallace che sì, Roger Federer è un'esperienza religiosa e niente vale il suo gioco. Non la fisicità di avversari più grandi, veloci, dinamici. Non l'arguzia di un gioco studiato a tavolino. C'è qualcosa nel gioco di re Roger che è semplicemente impossibile da spiegare, proprio come un'esperienza religiosa, e nella sua magia conserva ciò che gli altri non avranno mai. 

Per questo la maschera, a uno così, non è mai servita. Negli anni incredibili del suo successo lo svizzero ha pianto, gridato, sudato più di quanto un uomo solo possa sudare in una vita intera. Ha stretto le mani della moglie Mirka, presenza costante nel suo angolo di mondo come in quello della tribuna di ogni grande torneo. Ha abbracciato i figli, uno per uno, quattro gemelli divertenti, impossibili da non notare. Ha ringraziato avversari sconfitti, abbracciato chi è riuscito a soffiargli finali, slam, record. 

Roger Federer e l'amico Rafa Nadal
Rafael Nadal e l'assenza di Roger Federer: "Mi manca. Grazie a lui sono diventato un campione"

È stato, ed è tutt'ora, amico fraterno del suo più grande rivale, Rafael Nadal, che senza di lui oggi non sa bene che fare. Arriva a Wimbledon e non è abituato a non vederlo lì. Roger che anche negli anni più oscuri della sua carriera non ha mai rinunciato a mettere i piedi sul centrale di Londra. Roger che mancherà, in questo 2022, dopo 23 anni di indimenticabile poesia. E Nadal lo dice, come Ayrton Senna lo disse ad Alain Prost a meno di un anno dal suo ritiro: "Mi manchi, Roger". Ci manchi, a Wimbledon e altrove. Che senza di te non sappiamo più bene neanche che cosa sia il tennis. 

Il ginocchio fa male, operarlo - operarli - non è bastato. I quarant'anni per un tennista sono la soglia dolorosa di uno sport che non lascia tregua, che logora il fisico e lo bastona con gli infortuni, continui, inaspettati. E tornare diventa sempre più complicato. 

Ma Wimbledon resterà in piedi. Anche senza il suo re il prato sacro del centrale di Londra sarà arena di uno spettacolo che verrà ricordato, con o senza Roger Federer. Suona stonato, quasi non fosse vero. Come quelle cose che vengono dette per convincerci, ad alta voce, di poterle accettare. Ma Wimbledon resterà in piedi anche dopo Roger Federer, anche dopo 23 anni di lui. Come il calcio è sopravvisuto a Roberto Baggio, la Formula 1 ad Ayrton Senna. Come la MotoGP sta faticosamente cercando di sopravvivere a Valentino Rossi. Che lo canteremo nelle canzoni e lo rimpiangeremo e ameremo sempre come "da quando Federer non gioca più". Ma ce la si farà lo stesso, perché Wimbledon deve restare in piedi. 

Roger Federer salterà Wimbledon 2022
Roger Federer, un'esperienza religiosa

More

Questo sport terribile e doloroso che non assomiglia a niente e nessuno

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Tennis

Questo sport terribile e doloroso che non assomiglia a niente e nessuno

Una lezione di entusiasmo: che cosa ci resta davvero di Gianni Clerici

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Tennis

Una lezione di entusiasmo: che cosa ci resta davvero di Gianni Clerici

Più forte del dolore: il ritorno di Nadal e i suoi 36 anni sulla terra rossa

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Sport

Più forte del dolore: il ritorno di Nadal e i suoi 36 anni sulla terra rossa

Tag

  • federer 2022
  • Rafa Nadal
  • rafael nadal
  • Roger Federer
  • Tennis
  • wimbledon
  • wimbledon 2022

Top Stories

  • IL DOPING DIVIDE IL TENNIS: Il caso Ouhdadi (squalificato per tre anni causa Clostebol), le polemiche per la differenza con Sinner e l’attacco di Kyrgios

    di Giulia Sorrentino

    IL DOPING DIVIDE IL TENNIS: Il caso Ouhdadi (squalificato per tre anni causa Clostebol), le polemiche per la differenza con Sinner e l’attacco di Kyrgios
  • Il venerdì di Le Mans ci ha detto che Marc Marquez userà il telaio nuovo per ammazzare un campionato che Ducati non domina più

    di Tommaso Maresca

    Il venerdì di Le Mans ci ha detto che Marc Marquez userà il telaio nuovo per ammazzare un campionato che Ducati non domina più
  • SINNER VA A ROMA, KYRGIOS NON PERDONA. Nick torna all’attacco contro Jannik e scazza con chi lo difende Jannik. Ci risiamo?

    di Giulia Sorrentino

    SINNER VA A ROMA, KYRGIOS NON PERDONA. Nick torna all’attacco contro Jannik e scazza con chi lo difende Jannik. Ci risiamo?
  • La Formula 1 a Miami fa già casino: i Tifosi contro la Ferrari, le livree speciali… e la rumorosa assenza di Max Verstappen

    di Alice Cecchi

    La Formula 1 a Miami fa già casino: i Tifosi contro la Ferrari, le livree speciali… e la rumorosa assenza di Max Verstappen
  • La misura di Marc Marquez? L’ammissione di Johann Zarco suona di avvertimento per Pecco Bagnaia: “è un pilota molto estremo”

    di Emanuele Pieroni

    La misura di Marc Marquez? L’ammissione di Johann Zarco suona di avvertimento per Pecco Bagnaia: “è un pilota molto estremo”
  • Nadal si lancia in previsioni tra Sinner e Alcaraz e avvisa Jannik per Roma: “Sarà difficile perché dopo un periodo lontano dalle competizioni…”. E sul doping, Musetti, Berrettini e Cobolli…

    di Giulia Sorrentino

    Nadal si lancia in previsioni tra Sinner e Alcaraz e avvisa Jannik per Roma: “Sarà difficile perché dopo un periodo lontano dalle competizioni…”. E sul doping, Musetti, Berrettini e Cobolli…

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Fabio Quartararo e la sindrome di Marc Marquez stroncata sul nascere: "Ora non posso più sorpassare"

di Cosimo Curatola

Fabio Quartararo e la sindrome di Marc Marquez stroncata sul nascere: "Ora non posso più sorpassare"
Next Next

Fabio Quartararo e la sindrome di Marc Marquez stroncata sul...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy