Ma con chi ce l’aveva davvero John Elkann? Las Vegas, un giorno dopo la gara. Il Gp statunitense corso ai piedi della grande e luminosissima The Sphere nel deserto del Nevada si è rivelato essere un momento quasi liberatorio per la scuderia Ferrari. Charles Leclerc chiude secondo, dietro al solito Verstappen, Carlos Sainz Jr. invece sesto dopo essere partito dalla dodicesima posizione in griglia. Buoni, anzi ottimi risultati in una stagione amarissima; ma no, le sfighe non si sono fatte mancare neanche questa volta. E se per lo spagnolo ci ha pensato un tombino a mettere (letteralmente) il bastone tra le ruote, per il giovane monegasco i problemi sono stati altri. Ruote troppo usurate o una mossa azzardata in curva? Fatto sta che il pilota classe ’97 del Cavallino stava difendendo come poteva il suo secondo posto dall’attacco insistente di Sergio Perez. Un vantaggio, quello del Predestinato, che appariva comunque solido, ma poi… Ecco la curva “maledetta” che avrebbe potuto rovinare tutto, ancora una volta. Mancano solamente sette giri al traguardo quando Charles va “lungo” a una chicane, permettendo il definitivo sorpasso del messicano a bordo della sua Red Bull.
Così, tutti gli sforzi fatti per mantenere quella seconda posizione appaiono vanificati in pochi millesimi di secondo, e sale la frustrazione che quest’anno sembra non aver mai abbandonato la Ferrari. Le telecamere per un attimo abbandonano il circuito e staccano sul box della Rossa. Presenti uno accanto all'altro il presidente John Elkann e l'ad Benedetto Vigna (insieme a Zlatan Ibrahimovic), e il nervosismo non si fa mancare. Elkann parla. Non è possibile ascoltarlo ma il labiale è semplicemente inconfondibile: "Ha sbagliato!". L'attenzione poi torna immediatamente in pista. Due paroline che hanno scatenato polemiche e attacchi a quello che è a tutti gli effetti anche il proprietario del Cavallino. Ma chi sta nel torto? Beh, i sostenitori del pilota non hanno dubbi, si tratta dell'ennesima strategia perdente di Ferrari, e quello di Elkann è stato interpretato come un attacco personale al monegasco. Ciò che ha portato a Leclerc a sbagliare sono stati gli pneumatici hard troppo consumati che hanno portato al cosiddetto “bloccaggio” in curva. In effetti, la SF-23 di Charles è stata l’unica monoposto a non essersi fermata per un secondo pit-stop, e stiamo parlando di una vettura che da sempre ha presentato gravi problemi riguardo all’usura delle ruote. Tutto perso dunque; e invece no. Ecco il colpo da campione che riporta Leclerc a quel secondo posto tanto atteso e tanto bramato. Un colpo di reni da manuale che arriva solamente alla penultima curva dell’ultimo giro con un sorpasso da urlo. Tutto bene quel che finisce bene, ma basterà questo podio a placare i malumori in casa Ferrari?