In Formula 1 la forza politica non è solo importante, è fondamentale. Saper alzare la voce, far sentire le proprie idee, scatenare polemiche e smuovere le acque, è ciò che ha reso il mondiale 2021 uno dei più intensi di sempre, complice la presenza dei due team principal protagonisti: il carismatico numero uno della Mercedes, Toto Wolff, e il britannico di ghiaccio della Red Bull, Chris Horner.
E la Ferrari in tutto questo? Esclusa dalla sfida mondiale la rossa di Maranello ha fatto ciò che negli ultimi anni si era trasformato in una pericolosa abitudine: è stata a guardare. Non ha dimostrato forza politica e peso all'interno del circus, addentrandosi in una terra di mezzo che sembrava averela risucchiata.
Ora però, prima del via di quella che tutti chiamano "la stagione del cambiamento", la Ferrari sembra aver ritrovato una voce. A farlo per la prima volta è Mattia Binotto che, vedendo le modifiche portate in Bahrain dalla Mercedes, ha dichiarato: "Come è stato sottolineato anche da Toto Wolff - ha detto il team principal a Auto, Motor und Sport - per la messa in pista di questa vettura è stato necessario passare attraverso una verifica della FIA. Sarei sorpreso che vi fosse qualcosa di illegale. Ma gli specchietti sono un'altra storia. Noi questa soluzione non abbiamo voluto adottarla per un motivo: non è legale. Nel 2018 ci hanno proibito di adottare la stessa filosofia, perché violano lo spirito del regolamento. Siamo pronti a parlare con la Federazione Internazionale per chiarire tutto".