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Ferrari contro Putin: stop alla produzione per la Russia

  • di Redazione MOW Redazione MOW

9 marzo 2022

Ferrari contro Putin: stop alla produzione per la Russia
Il Cavallino annuncia di aver fermato la produzione di nuovi modelli per il mercato russo. Non è il primo marchio di auto di lusso a prendere questa posizione (non solo in Italia). Tempi duri per i rubli

di Redazione MOW Redazione MOW

In principio fu Pornhub. Pochi giorni dopo l’attacco sovietico di Vladimir Putin su Kiev, la piattaforma hard negò l’accesso agli utenti russi. A questa, fecero seguito molte altre limitazioni verso la patria delle matrioske e oggi se ne rende protagonista anche la Ferrari.

Il marchio del Cavallino ha infatti comunicato lo stop della produzione di esemplari destinati al mercato russo. E lo ha fatto tramite una puntuale nota che dimostra quanto i rubli, alle volte, non diano la felicità (e nemmeno, in questo caso, potenti macchine di lusso). 

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“Data la situazione in corso, la Ferrari ha preso la decisione di sospendere la produzione di veicoli per il mercato russo fino a nuovo avviso. Continuiamo a monitorare da vicino la situazione e rispetteremo sempre tutte le regole, i regolamenti e le sanzioni”. Questo il testo del comunicato, ma il Cavallino Rampante non si ferma qui e preannuncia anche, con l’occasione, una donazione di un milione di euro che si appresta a devolvere alle popolazioni attualmente falcidiate dal conflitto bellico.

La società ha inoltre reso noto che provvederà a fornire aiuti all’Associazione Chernobyl di Maranello, Fiorano, Formigine – ONLUS, per sopperire alle esigenze degli ucraini che verranno ospitati nell’area vicina alla sede storica dell’azienda. 

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Dallo scoppio del conflitto armato, era stato chiesto in più di un'occasione ai vertici dell'azienda di Maranello come la guerra in Ucraina potesse avere ripercussioni sul marchio. I portavoce Ferrari avevano fin da subito sottolineato che il mercato russo rappresentasse solo una parte ridotta del loro business. 

Il Cavallino, comunque, non è il primo marchio a prendere una posizione di questo tipo contro la guerra fatta scoppiare da Vladimir Putin. Il marchio nostrano si accoda a quanto già deciso da altri importanti brand di motori nostrani (e non solo): in ordine sparso, stiamo parlando di Bentley, Volkswagen, Jaguar, Aston Martin, Porsche e Ford Motor. Anche Lamborghini, proprio da quest’oggi, provvede  a limitare le proprie attività commerciali con la Russia.

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