Non può piovere per sempre. Lo sa bene lo storico ingegnere della Ferrari Mauro Forghieri, intervistato dalla Gazzetta dello Sport in occasione della presentazione della nuova monoposto per il mondiale di Formula 1 2021, che si terrà oggi pomeriggio alle ore 14 in diretta streaming.
Dopo una stagione disastrosa come quella del 2020 è difficile pensare di poter peggiorare la situazione e, anche se le monoposto saranno molto simili a quelle dello scorso anno, la Ferrari ha lavorato sul deficit della power unit, recuperando quei cavalli necessari a farla tornare competitiva. Impossibile sperare di raggiungere i livelli di Mercedes e Red Bull, almeno per questa stagione di passaggio in attesa dei cambiamenti tecnici del 2022, ma obbligatorio fare un passo avanti.
E Forghieri è convinto che questo passo avanti la scuderia di Maranello lo farà: “Normalmente quando si sbaglia si tende a reagire. Nella storia le migliori squadre hanno sempre avuto la riscossa dopo un’annata negativa. La Ferrari ha mezzi e uomini per riscattarsi, non so però se abbia chi sa comandare".
L'ingegnere tocca un tasto dolente dell'organizzazione di Maranello che, prima di lui, molti altri avevano già sottolineato - da Bernie Ecclestone a Flavio Briatore - quello di una guida che sappia in che direzione mandare la scuderia. Così è stato Jean Todt ai tempi della rivoluzione di fine anni 90 che portò Michael Schumacher al dominio assoluto, e così dovrebbe essere anche oggi. Serve un uomo capace di prendere delle decisioni importati, di rivoluzionare la squadra e di scegliere i migliori: "Oggi è fondamentale avere qualcuno che sappia comandare - ha detto Forghieri alla Gazzetta - che sappia scegliere gli uomini mettendoli al posto giusto".
Grande importanza anche dei piloti che, diversamente rispetto a quanto si tende a pensare solitamente, secondo l'ingegnere oggi hanno un valore diverso, e più alto, rispetto al passato: "Oggi i piloti hanno maggiori responsabilità rispetto ai miei tempi, allora bastava che andassero forte; mentre ora devono avere una cultura automobilistica avanzata. Devono essere in grado di condizionare il progetto, di indirizzare lo sviluppo".
Una squadra giovane, che abbia voglia di osare e che si basi sulle competenze: sia quelle dei piloti che quelle degli uomini della squadra, partendo proprio da chi questi uomini ha il dovere di sceglierli nel modo giusto. Questa è la Ferrari vincente, secondo Forghieri, quella che speriamo di rivedere presto in pista.