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Formula 1, i tifosi non ci
stanno: "Il problema non
sono i piloti russi, ma Mazepin"

  • di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

23 gennaio 2021

Formula 1, i tifosi non ci stanno: "Il problema non sono i piloti russi, ma Mazepin"
Nikita Mazepin, al centro delle polemiche da alcuni mesi a causa dei suoi comportamenti fuori dalla pista, ha cercato di difendersi dagli attacchi: "Noi russi in F1 siamo trattati diversamente". Ma gli appassionati proprio non ci stanno

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Le accuse di molestie a causa di un video compromettente pubblicato sui social, le risse nei paddock, la brutta reputazione. In questi mesi Nikita Mazepin, che a marzo debutterà in F1 al fianco di Mick Schumacher, è stato al centro di una polemica continua.

Se già ai fans il suo arrivo nella classe regina non piaceva granché perché, come spesso succede tra i rookie, dovuto agli investimenti di papà Mazepin più che ai talenti del figlio, le recenti scorribande lo hanno fatto apparire ancora più fuori posto.

Per settimane l'hashtag #WeSayNoToMazepin - derivante dallo slogan della F1 in difesa dei diritti sociali #WeRaceAsOne - è rimasto in tendenza sui social network. Ma ora che la polemica sembra essersi sgonfiata, il russo torna all'attacco difendendosi e lanciandosi a sua volta in un'accusa contro i tifosi: "Non mi sorprende tutto questo odio, noi russi siamo sempre stati trattati diversamente in Formula 1. Io vorrei cambiare questa cosa ma prima di me alcuni piloti molto veloci sono stati criticati perché russi". 

I tifosi in giro per il web, e in particolare su Twitter, però non ci stanno: "Il problema non sono i russi, ma sei tu" rispondono in coro, ricondividendo l'intervista del giovane rookie e facendo anche alcuni esempi di piloti russi molto amati. 

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Primo tra questi Daniil Kvjat, che proprio Mazepin ha inserito tra i più criticati. Effettivamente l'ex pilota Alpha Tauri. all'inizio della sua carriera in Toro Rosso e nel breve periodo in Red Bull è stato spesso messo alla gogna, ma a causa del suo carattere difficile e nelle mosse azzardate in pista, che gli sono valse il soprannome di Torpedo. Troppi incidenti per lui, troppe stupidaggini in pista, e un rapporto piuttosto complicato con i colleghi. Questioni che lo hanno anche portato a un periodo di allontanamento alla Formula 1, culminato poi nella sua redenzione e il suo ritorno. Questo secondo Kvjat, come sottolineano i tifosi sui social. è molto apprezzato dal pubblico, e certamente non è cambiato il suo paese di origine, ma piuttosto la sua reputazione come pilota. 

Il secondo esempio di "russo amato nel motorsport" è quello di Robert Shwartzman, giovanissima promessa delle Ferrari Driver Academy, attualmente impegnato in F2. Il piccolo Robert - che in molti avrebbero voluto vedere proprio in Haas al fianco di Schumacher al posto di Mazepin - è forse il pilota della FDA più amato, grazie a un carattere solare e a una storia difficile che ne fa emergere il lato più sensibile. Tra i suoi momenti più iconici quello in cui convinse il suo ingegnere a cantare 'O surdato 'nnamurato dopo la sua prima vittoria in Formula 2. 

Insomma, che si tratti di Shwartzman o di Kvjat, o di un qualsiasi altro russo in circolazione, sembra che i tifosi non abbiano particolari problemi di provenienza etnica per quanto riguarda i piloti (anche se spesso i russi sono paganti e ai fans della F1 i "piloti con la valigia" non sono mai piaciuti particolarmente) il problema qui sembra proprio essere Nikita Mazepin. Lui, il posto occupato al posto di Illot o Shwartzman, il suo atteggiamento e la sua reputazione. Riconquistarsi l'affetto del pubblico, perso ancora prima di iniziare a correre, spetterà soltanto a lui. 

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