In Ducati ci ha passato parecchi anni di quelli trascorsi nel paddock, nel Team Pramac, ma sempre a stretto contatto con gli uomini di Borgo Panigale, e adesso non ci sta a prendersi i commenti di chi gli dice che sputa sul piatto su cui ha mangiato. Perché non è quello che ha fatto e Francesco Guidotti è semplicemente (suo malgrado) finito al centro di un incrocio di notizie. Nei giorni scorsi, infatti, ha rilasciato una intervista a Speedweek e tra le altre cose ha parlato anche dell’ormai famoso abbassatore portato in pista dalla Ducati. Solo che quell’intervista, rilasciata in inglese e poi tradotta in tedesco, ha fatto il giro del mondo, finendo tradotta, ritradotta e pure un po’ caricata in alcuni passaggi, in un meccanismo, quello della comunicazione ai tempi del web, difficilissimo da frenare e ancora di più da controllare. Con il risultato che Guidotti è finito descritto come quello pronto a scagliare la prima pietra o a mettere la firma su eventuali reclami ufficiali che avrebbero potuto essere presentati contro Ducati già in occasione del primo GP del Qatar. “La verità – ci ha detto al telefono, con tono decisamente dispiaciuto – è che io in MSMA nemmeno ci vado. Quindi non solo non ci sarà un reclamo formale da parte di KTM, non so se altri lo faranno, ma non so nemmeno se e in che termini la questione dell’abbassatore sarà discussa. Di sicuro posso immaginare che se ne parlerà, perché effettivamente è un sistema un po’ al limite e su cui vanno fatti dei ragionamenti”.
In effetti il dispositivo che blocca l’anteriore della Desmosedici in curva grazie a un sistema di leve (e di rubinetti idraulici) ha fatto storcere il naso a quasi tutti gli altri costruttori. Tanto che la stessa MSMA, l’associazione a cui siedono appunto i costruttori, sta valutando il da farsi in merito al marchingegno di Gigi Dall’Igna. Perché, come ha sottolineato anche Guidotti nella sua intervista, non può essere definito uno sviluppo funzionale al mercato del futuro, visto che le moto attualmente in commercio hanno già sospensioni attive, per altro elettroniche. Elettronica che, invece, è vietata per quanto riguarda l’intervento sulle sospensioni in MotoGP, con il dispositivo della Ducati che, di fatto, pur essendo innovativo è comunque indietro rispetto a ciò che già è sul mercato delle stradali di serie. Da qui la frase, pronunciata proprio da Guidotti, “è uno spreco di tempo e soldi che complica le cose”. Un modo, quindi, per liquidare un tema su cui un team manager ha poco da dire, visto che sono altri i tavoli in cui se ne dovrà discutere, e che, invece, è stato letto come un durissimo attacco dello stesso Guidotti al marchio a cui era stato legato fino a poco tempo fa: “Mi dispiace leggere certi commenti – ha concluso l’attuale team manager della KTM – Io non ho attaccato nessuno e ho solo risposto a delle domande , solo che poi, come succede spesso, quelle risposte sono state tradotte, ritradotte e in qualche caso anche isolate. Mi dispiace, perché comunque Ducati è un pezzo della mia vita”