La condanna è partire indietro. La colpa, però, sta nel non riuscire a partire davanti. E’ logica e Franco Morbidelli non si nasconde e, anzi, mette i suoi problemi davanti a quelli della moto. Il pilota del team Monster Energy, infatti, anche a Le Mans ha faticato e adesso cerca la svolta al Mugello per rilanciare una stagione che fino ad ora è stata più che deludente.
“Quando partiamo indietro è impensabile riuscire a trovare poi la nostra strada” – ha detto il Morbido. Senza prendersela, però, con la Yamaha M1, perché prima di puntare il dito sul mezzo c’è la necessità di essere certi di aver fatto tutto il possibile per quanto riguarda se stessi. Non sono nella posizione di chiedere nulla alla Yamaha. Posso solo chiedere più aiuto con la configurazione e i settaggi. Ma questo aiuto non mi è stato mai negato e stanno continuando a darmelo. Quando sarò al livello di Fabio Quartararo, quando guiderò la M1 come la guida lui, allora potrò parlare degli eventuali difetti della moto e chiedere di più o di meglio”. Nessuna scusa, quindi, con Morbidelli che ha più volte ribadito che il suo problema, adesso, non è la velocità di punta o la potenza, come lamenta Fabio Quartararo, ma il giusto settaggio per trovare il grip ideale al suo stile di guida. Qualcosa di simile a ciò che chiede anche Andrea Dovizioso, pur con alcune distinzioni.
“A Le Mans – ha concluso il Morbido - è stata una gara difficile perché sono rimasto bloccato nel traffico. È stato difficile combattere con gli altri. Non avevo la sensazione perfetta con la parte anteriore. Ecco perché non riuscivo a costruire un buon ritmo e avevo la sensazione che non avrei potuto fare molto. Dobbiamo capire come mettere insieme tutti i pezzi. La moto non va dove voglio andare. Ci vuole molto sforzo per spingerla nella direzione desiderata e non è così facile per me come dovrebbe essere".