Seppur ormai impegnato in Formula E, Antonio Giovinazzi non smette di pensare al trattamento ricevuto in Alfa Romeo. Mandato via a favore del cinese Guanyu Zhou, il pilota di Martina Franca ha ammesso di aver patito molto la decisione del team specialmente perché reduce da un campionato positivo. “Se guardo a com’ero nel 2019 e a come sono diventato c’è una differenza abissale. E’ anche per questo che ci sono rimasto male”, ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport.
Deluso dal comportamento del boss del Biscione Frederic Vasseur e da un box che non sempre lo ha sostenuto, il pugliese preferisce comunque guardare al bicchiere mezzo pieno e alle soddisfazioni che è stato capace di togliersi: “Voglio ricordare gare come l’Arabia Saudita, quando malgrado avessi appena ricevuto la notizia della mia sostituzione ho costruito un buon weekend”.
Convinto che alla fine dovesse andare com’è andata, il 28enne ha con maturità accettato di voltare pagina nella speranza di una nuova chance. “Se verrò richiamato spingerò al 120%”, ha promesso. “Sento di avere ancora qualcosa da dare alla F1. In passato ci sono già stati dei reinserimenti, come Albon, Ocon e io stesso dopo le due corse del 2017. Tutto è possibile. Inoltre, al termine di questo mondiale ci saranno tanti contratti in scadenza”.
E con la Ferrari nel cuore Bon Giovi non ha nascosto neppure il desiderio di partecipare al WEC sotto l’insegna del Cavallino. “Il programma hypercar mi interessa molto”, ha confidato virando poi il discorso nuovamente sulla classe regina dell’automobilismo. “La scuderia di Maranello è come una famiglia per me. Le auguro il meglio. Non ho ancora avuto modo di provare la nuova monoposto al simulatore, ma lo farò dopo l’ePrix del Messico dell’11 febbraio”, ha chiosato riferendosi alla normale routine da driver di riserva che dovrà affrontare nelle prossime settimane.