Marc Marquez non si è fermato un attimo dalla brutta caduta in Indonesia che, oltre ad avergli fatto saltare già due GP, lo ha riportato a fare i conti con la diplopia: vista sdoppiata, niente motori, disperazione. Lui però lo aveva detto chiaramente: “la situazione è meno grave dell’ultima volta”. Le immagini di oggi, un vero sollievo per gli appassionati, lasciano intendere che non stava esagerando. Dopo appena due settimane dall’infortunio infatti Marc Marquez è tornato in moto, nello specifico su di una Honda CBR 600 RR con l’obiettivo di testare la risposta del nervo ottico danneggiato. Una procedura che l’8 volte campione del mondo aveva già seguito per la diplopia del 2021, sono che al tempo gli ci erano voluti più di due mesi per tornare in moto.
La sensazione è che Marc non ha ancora rinunciato al mondiale 2022 e che, tutto sommato, con un po’ di fortuna può ancora farcela: a guidare il campionato, da domenica scorsa, c’è Aleix Espargarò con 45 punti, mentre Marquez ne ha incamerati 11 con il 5° posto in Qatar. Una situazione simile a quella di Pecco Bagnaia (12 punti) con cui, ad inizio campionato, era dato per favorito al titolo insieme a Fabio Quartararo.
Marc Marquez sarà ad Austin?
Tutto, a partire dal mantra ripetuto nei mesi dallo stesso Marc Marquez (“Il corpo è uno e devo imparare a tutelarlo”) lascia intendere che no, il Cabroncito non tenterà ancora una volta una follia per tornare in pista in tempi record. L’equipe medica che lo segue è dello stesso avviso e, con tutte le probabilità, anche la squadra farà il possibile per tenerlo buono. L’unica incognita per Marquez è una tentazione che si chiama COTA, ovvero Circuit of The Americas: ad Austin, dove la MotoGP correrà domenica, Marc Marquez ha sempre avuto qualcosa in più dei suoi avversari. Tornarci per prendere qualche punto nel caso in cui i test dovessero andare per il meglio potrebbe fargli decisamente gola. Comunque vada, vedere lo spagnolo di nuovo in moto è una bella notizia per tutti, non solo per lui: la MotoGP non è ancora pronta per salutarlo.