La prima vittoria di Aprilia in MotoGP con Aleix Espargarò è stata il momento perfetto per la casa veneta perché il pilota spagnolo non si è limitato a vincere, ha dominato tutto il weekend di Termas de Rio Hondo dai turni di libere all’ultimo giro della gara: per portare a casa pole, giro veloce e vittoria non bastano la fortuna o una pista adatta. Romano Albesiano, direttore tecnico di Aprilia, racconta così il prossimo futuro: “Al Mondiale non ci pensiamo proprio minimamente, abbiamo solo fatto tre gare, non ha senso parlarne - spiega in un’intervista per la Gazzetta dello Sport - In questo momento l’unica cosa che mi aspetto è di consolidare la nostra situazione, portare entrambi i nostri piloti molto in alto, vivere gara per gara. A cominciare da Austin: abbiamo tante idee molto importanti nel cassetto”.
La storia, spiega Albesiano, è cominciata quando Aprilia ha deciso di passare dalla Superbike alla MotoGP e lui si è trovato a fare sia da direttore tecnico che sportivo: “I primi anni il 75% del lavoro era burocratico, mentre io avevo anche la necessità di crescere tecnicamente. L’impatto fu scioccante, ma abbiamo avuto la forza di non mollare, anche grazie al lavoro di un professionista come Alvaro Bautista, poi affiancato da Stefan Bradl. È stata una traversata nel deserto ma sapevo che, pur tra alti e bassi, ci saremmo arrivati”.
Poi, finalmente, l’arrivo di Massimo Rivola nel 2019, passato direttamente dai piani alti della Ferrari (dove ha lavorato come direttore sportivo prima e alla guida dell’Academy poi) che di fatto ha permesso ad Albesiano di lavorare sulla parte tecnica e sviluppare una moto completamente nuova: “Il passaggio da un V stretto a uno a 90° ha facilitato la vita dei piloti, da un motore pieno di coppia eccone uno più equilibrato e usabile, il cui primo tocco di gas era semplificato. Contemporaneamente c’è stato un rientro di persone che si erano formate a Noale, con un rafforzamento globale del team”.
Non manca, comunque, una battuta su Andrea Iannone, pilota in cui Aprilia ha sempre creduto moltissimo: “Iannone aveva dato segnali che facevano ben sperare, mi resta la curiosità di sapere cosa avrebbe fatto con la moto 2020”. Va detto che il pilota abruzzese è rimasto piuttosto legato alla casa di Noale: Andrea si allena spesso in pista con un’Aprilia RSV4 completa di carene personalizzate e sta aspettando soltanto la fine della squalifica (2024) per ritornare a vivere di corse.