“Cadute come quella di Marc Marquez a Mandalika ormai sono insolite. E’ difficile vedere voli così nella MotoGP di adesso con tutta l’elettronica che c’è”. A dirlo è Santi Hernandez, il capomeccanico di Marquez, che, intervistato da AS, torna sul volo di Mandalika che è costato il riacutizzarsi della diplopia con cui l’otto volte campione del mondo fa i conti dal 2011. Una caduta strana, difficile da spiegare senza un lavoro di analisi di tutti i dati a disposizione, con Hernandez che ammette che in HRC è stata avviata una sorta di indagine interna. L’obiettivo dichiarato è quello di capire cosa è successo per evitare che possa ripetersi ancora, ma in Spagna sono molti gli opinionisti e i commentatori che cominciano a sospettare che possa esserci dietro un grossolano errore proprio di Marquez. Una ipotesi che, almeno per ora, Hernandez esclude, evitando, però, di dire con esattezza anche a quali conclusioni è giunta HRC dopo il lavoro di studio.
“Ci sono molte cose che abbiamo visto, ma niente di tecnicamente insolito – ha spiegato - Non possiamo dire che a livello tecnico ci sia stato un guasto di un componente o un controllo su cui possiamo puntare il dito. Abbiamo fatto un riassunto delle cose che sono successe e l'importante è capire all'interno della squadra. Quando arriverà Marc lo spiegheremo anche a lui e gliene parleremo: è lui che deve dirci di più perché era lui quello sulla moto”. Nessuna accusa, quindi, ma la necessità di vederci chiaro per evitare che fatti simili possano ripetersi in futuro: “Dobbiamo pensare al perché queste cose stanno accadendo e se possono essere evitate – ha concluso Hernandez - Bisogna pensare a come scongiurarle definitivamente, perché chi guida sono i piloti. Nel test di Mandalika siamo stati veloci e non abbiamo avuto problemi. Durante il weekend di gara, invece, abbiamo sofferto”. E’ chiaro che c’è un riferimento, neanche troppo velato, a Michelin e alla carcassa portata per il GP d’Indonesia dal produttore francese. “Dire di più non è la mia posizione – ha aggiunto il capotecnico di Marquez - Sta agli altri parlare. Sto solo facendo il mio lavoro, provando a comprendere le ragioni delle cose che accadono e cercando di evitare che si ripetano".
Un lavoro che Santi Hernandez ha fatto anche domenica in Argentina, quando insieme a tutta la squadra di Marc Marquez ha sostenuto la gara di Stefan Bradl. Il collaudatore tedesco, chiaramente, non ha più i ritmi di un gp nel fisico e nemmeno nella testa e i risultati si sono visti: diciannovesimo a oltre trenta secondi dal primo. Poco, troppo poco per una Honda che è abituata a vincere. Tanto che si comincia già a parlare di un recupero lampo per Marquez e della possibilità che scenda in pista già a Austin. La conferma, o la smentita, della notizia dovrebbe arrivare nel giro di poche ore. “Dopo gli ultimi due anni, con i problemi degli infortuni che sono andati e venuti – ha concluso Hernandez - non è stato facile e quest'anno siamo stati molto contenti di iniziare la stagione in condizioni normali. Ora è stata una doccia gelata. Siamo di buon umore, perché cerchiamo sempre di trovare il lato positivo, ma quello che vogliamo è che Marc torni il prima possibile, perché ci piace lavorare con lui”.