La stagione 2021 è stata senza dubbio la miglior del Team Pramac che grazie ai suoi piloti Jorge Martin e Johann Zarco ha ottenuto numerosi riconoscimenti. A partire dagli otto podi complessivi e dalla prima vittoria assoluta proprio con lo spagnolo, la squadra satellite di Ducati ha vinto anche il premio di miglior team indipendente e quello del miglior rookie dell’anno. Gran parte dei meriti vanno al team manager Francesco Guidotti che dal prossimo anno vestirà l’arancione della KTM. Una sfida entusiasmante che ha commentato così sulle colonne del Corriere: “Lascio una situazione che conosco benissimo dove tutto gira molto bene. Ma quando ti chiama un team ufficiale difficilmente si riesce a dire di no”. Insomma, un’opportunità troppo grossa, il famoso ‘treno della vita’ dove si può salire una volta soltanto. Guidotti ne è consapevole e ha deciso di coglierla al volo: “Già qualche anno fa avevamo avuto contatti importanti e adesso sono tornati all’attacco in maniera decisa. È ora di rimettermi in gioco, l’azienda ha dimostrato di avere una spinta per fare bene, non solo nelle altre categoria ma anche nel Rally Dakar, Motocross ed Enduro”.
Francesco Guidotti però non ce la fa a non ricordare i dieci anni speciali passati in Pramac: “Un’esperienza indimenticabile sotto tutti i punti di vista, siamo partiti senza troppi obiettivi e anche se al primo anno di collaborazione con Ducati non abbiamo ottenuto risultati esaltanti capimmo che dovevamo percorrere la strada in maniera seria”. L’arrivo di Gigi Dall’Igna poi nel 2014 fu una sorta di proseguimento dell’ottimo lavoro fatto: “Con lui siamo andati avanti stringendo sempre di più la relazione – ha detto Guidotti – Fino al giorno d’oggi in cui abbiamo passato al team ufficiale non solo piloti, ma anche tecnici e meccanici. Come se fossimo una famiglia allargata”. È proprio il senso di appartenenza di entrambe le case che mancherà di più al neo team manager della KTM: “Quella voglia di stare insieme anche oltre il lavoro non l’avevo mai vissuta prima, c’era questo spirito a volta anche goliardico con i piloti. Sicuramente dove andrò a lavorare non ci sarà quest’atmosfera, sarà più rivolta a pensare ai risultati”.
Non è infatti un caso che da Pramac non sia andato via nessuno se non per passare in un team ufficiale. Lo spirito di gruppo, la quotidianità, la relazione con i propri piloti: “In dieci non ho rinnovato il contratto solo a una persona e ce ne sono stati tanti di cambiamenti, ne vado orgoglioso”. Per quanto riguarda il prossimo anno poi, gli obiettivi sono già chiari: “Arrivare il prima possibile nella condizione di giocarsela sempre per il podio o la Top 5. KTM è da cinque anni in griglia, per certi versi è ancora un rookie rispetto a Yamaha, Honda e Ducati – ha sottolineato Guidotti, ponendo poi uno sguardo sui piloti – Oliveira era l’alternativa a Bagnaia nel 2018 mentre Binder lo conosco meno ma la MotoGP se l’è guadagnata con i risultati, ha tanto margine di miglioramento”.