Lo scorso anno, a Silverstone, Lewis Hamilton poteva vantare un vantaggio talmente consistente su tutto il resto della griglia da riuscire a completare l'ultimo giro - e vincere così la gara di casa - nonostante lo scoppio di una gomma. Ha vinto un Gran Premio letteralmente su tre ruote, lo ricordiamo tutti, nell'incredulità generale.
Un giorno che difficilmente dimenticheremo e che ci ricorda però, allo stesso tempo, l'enorme distacco del campione del mondo da tutti gli altri piloti, compagno di squadra compreso.
Un anno senza lotta mondiale, il 2020, il cui divertimento è nato là dove Lewis non c'era: nelle gare più folli, nelle imprese più inaspettate, nei Gran Premi dove ogni cosa non è andata come doveva andare. Ma no, per neanche un secondo in tutta la stagione 2020, ci siamo chiesti chi sarebbe diventato campione del mondo.
La Silverstone di quest'anno racconta invece una storia completamente diversa. Il nuovo format in qualifica ha visto Max Verstappen, leader del mondiale, scavalcare Lewis Hamilton in partenza, bruciarlo al via e conquistarsi la pole. Li ha visti lottare come leoni, in Inghilterra come in ogni circuito precedente e in tutti quelli che verranno.
E allora, nella bellezza di questa battaglia, sentiamo davvero il bisogno di discutere del nuovo format (che sarà presente in sole tre tappe del mondiale)? Volevamo una sfida vera, una guerra mondiale, e siamo stati accontentati.
Lewis che non è contento delle sue prestazioni del venerdì mattina e allora si prepara e parte, da Silverstone va a Brackley, quaranta minuti di strada, per girare al simulatore e costruire il giro perfetto. Lui che odia girare al simulatore, ma lui che - dall'alto del suoi sette titoli mondiali - è costretto a scendere a compromessi.
Max che perde in qualifica ma che non è disposto a cedere nella sprint race, e che sa di potersi giocare tutto in partenza. Che scalda le gomme talmente tanto da far andare a fuoco i freni, nel terrore generale che questo eccesso di foga possa costargli la posizione, e la gara del giorno seguente.
Due leoni, due campioni al limite. Ecco che cosa sono. A Silverstone, nel corso delle sprint race, e ovunque altrove. Qualsiasi sia il format che gli presenterete, qualsiasi la gara che dovranno affrontare, qualsiasi il circuito, l'imprevisto, il meteo.
Loro stanno lottando per il la stagione, per il titolo e il trono. Ed è quello che volevamo. Quindi chissenefrega del format, della sprint race e della pole position. Abbiamo questo, e questo basta.