Le polemiche tra piloti e FIA, nonostante l'inizio della nuova stagione di Formula 1 abbia spostato l'attenzione verso la competizione in pista, non accennano a placarsi dopo i mesi turbolenti che hanno movimentato la pausa invernale.
Dopo la fine del mondiale 2021, con il discusso Gran Premio di Abu Dhabi, la Federazione ha attraversato una parabola fatta di incertezza, discussioni, rinnovamento e novità. Tra le modifiche più importanti al codice sportivo della Formula 1 però in questo 2023 ne è arrivata una decisamente non apprezzata: l'impossibilità per i piloti, se non previa autorizzazione da parte della stessa FIA, di parlare di messaggi politici, personali e sociali durante i weekend di gara.
Tra i piloti più attivi sulla vicenda c’è sicuramente il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, da sempre attivo per il sociale, che si è dichiarato più volte contrariato della nuova regola imposta dalla FIA.
Il pilota della Mercedes è tornato recentemente sull'argomento, mettendo in evidenza le contraddizioni tra l'operato voluto dalla sua squadra in questi anni e la decisione della Federazione: "Niente mi impedirà di parlare delle cose che mi affascinano e dei problemi che ci sono. Lo sport ha una responsabilità, quella di parlare sempre di argomenti importanti per sensibilizzare, soprattutto quando si viaggia in tutti questi luoghi diversi".
Non si ferma quindi l'impegno sociale del pilota britannico, pronto a scagliarsi contro le istituzioni per portare avanti ciò in cui crede: "Sto lavorando con la squadra e abbiamo queste tabelle di diversità su cui ho lavorato con tutti i team. Stefano Domenicali è un grande leader ed è molto orientato alla famiglia, molto comprensivo e si è già espresso contro ciò che è stato detto, quindi continueremo a lavorare insieme nella giusta direzione".