Lewis Hamilton sta soffrendo la rivalità con il nuovo compagno di squadra George Russell, che quest'anno gli è finito davanti spesso e volenieri ed è ora quarto in classifica a +20 su Hamilton, sesto.
Hamilton, pur smentendo problemi di convivenza, ha comunque messo i puntini sulle i. "George sta facendo un ottimo lavoro, non ho alcun problema con lui. Ma George e il suo team non fanno gli stessi esperimenti che faccio io nei weekend. Ma succede perché sono qui da molto tempo e sono disposto a correre questi rischi. Faccio grandi conversazioni con ingegneri che sono qui da dieci anni, ad esempio io e Shovlin abbiamo tante discussioni costruttive. George, al suo primo anno con il team, sta facendo il lavoro al meglio delle proprie possibilità, senza grandi stravolgimenti di assetto. Sono io a fare tutto il duro lavoro di ‘fatica’, avanti e indietro con gli assetti, con le ali e cose così. Ma comunque mi piace".
La testa è già al 2023: "Se l’anno prossimo dovessimo avere una macchina più soddisfacente, allora potremo concentrarci maggiormente su altre cose, senza impazzire con i set-up. E allora potremo dar vita a una battaglia interna migliore. Se quest’anno dovesse chiudere davanti a me, non me ne farò un cruccio. Non siamo in testa al mondiale, siamo quarti e sesti. Fossimo stati primo e secondo sarebbe stato differente”.
La W13 non è nata certo bene: “Portarla al limite è come avvicinarsi a un cavallo. Ma qual è il punto di rottura prima che ti prenda a calci in faccia? E sai che ti farà male quando ti colpirà. Questa è una macchina casuale e tentare di risolvere tutti i problemi è stato estenuante. Non mi aspettavo che i ragazzi ci mettessero così tanto a risolvere i problemi dei sobbalzi. Ci siamo aggrappati alla speranza, ma aggiornamento dopo aggiornamento le cose non cambiavano. E immaginate le persone che progettavano i pezzi, che osservavano le prestazioni in galleria del vento, ma non le vedevano in pista“,
"Non sarà facile trasformare questa vettura nella migliore il prossimo anno, ma abbiamo capito meglio perché va così. Personalmente ho provato di tutto, tutte le regolazioni possibili. Ho detto al team che ero disposto a sacrificare anche tutte le sessioni per dare informazioni e dati agli ingegneri. Ma questo alla fine mi ha creato degli ostacoli in alcuni fine settimana", ha concluso Lewis alla BBC.