112, 115, 130. No, non è la classifica piloti e non sono nemmeno numeri a caso. Sono i battiti cardiaci di Davide Brivio durante il Gran Premio d’Europa al Ricardo Tormo di Valencia. Il team manager della Suzuki, nonché direttore d'orchestra dei due violini Joan Mir e Alex Rins (per dirla con la definizione tanto cara ai commentatori di Sky), infatti, è stato “oggetto di un esperimento”. L’Heart Care che solitamente viene proposto in grafica riportando i battiti cardiaci dei piloti in gara, questa volta è toccato proprio a Davide Brivio. E c’è stato da sorridere, perché mentre Alex Rins e Joan Mir si contendevano il primo e il secondo posto, nel Gran Premio e nella classifica del Mondiale 2020, Brivio è comprensibilmente risultato “accelerato”. Il manager, che pure è abituato al clima della bagarre, ha messo a dura prova le sue capacità cardiache.
A chi non è mai capitato di stare in ansia per un pilota che si ama particolarmente? Provate a fare mente locale ad Assen: nel 2017, ad esempio, quando Rossi e Petrucci se le davano di santa ragione sulla pista bagnata. O, sempre ad Assen nel 2018, quando ci fu quella gara pazza con almeno 7-8 piloti in lotta per la vittoria. Momenti che ricorderemo proprio perché c’hanno fatto battere forte il cuore e non solo in senso metaforico.
Anche perché ieri Davide Brivio ha in qualche modo dimostrato che chi sta fuori, pur essendo totalmente coinvolto, a volte “soffre” almeno quando i piloti. Simpatico (ma fa anche riflettere) è infatti il paragone tra Davide Brivio, accomodato sulla sua postazione mentre guarda la classifica piloti, e Maverick Vinales in sella alla sua moto durante un turno di prove a Motegi, con i battiti di Brivio che erano 117, mentre quelli di Maverick “appena 113”.
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Non poteva mancare la reazione dei social, dove (giustamente) qualcuno ha sottolineato che guardare le gare di MotoGP non è una cosa affatto tranquilla e rilassante. Adesso si arriva alla seconda di Valencia con Joan Mir che ha buone possibilità di chiudere la pratica mondiale già questa domenica, e con Rins che potrebbe ipotecare anche il secondo posto in classifica. Quindi vi prego, cari organizzatori della MotoGP: togliete l’Heart Rate a Davide Brivio e dategli una camomilla (che piuttosto aiuta a coltivare i sogni).
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