Sono giorni molto intensi quelli di Andrea Iannone che sta quotidianamente provando i passi per le prossime puntate di Ballando con le Stelle. La squalifica dell’ex pilota finirà a dicembre 2023 e in attesa di salire nuovamente su una moto si tiene impegnato con altre attività. Intervistato dal Corriere dello Sport ha raccontato le sue prime impressioni su questa avventura: “Questa trasmissione è una esperienza molto stimolante, ma le moto restano la mia vita. Credo che ballare sia molto più difficile perché non sapevo muovere un passo ed è questa la sfida con pochi giorni per prepararsi, mentre la velocità ce l’ho nel sangue – ha detto - Alla fine sono tornato in pista… da ballo, ma sto male dentro a non potere correre in moto e non mi passa”. The Maniac ancora non accetta la squalifica per doping dovuta alla positività al drostanolone e anche se quattro anni senza gare sono tantissimi per avere un posto in MotoGP, lui continua a sperare: “Questa situazione non la accetto. Soffro molto, porto dentro un nervosismo che non sapevo di avere. Più faccio cose nuove più sto peggio, invece che migliorare la situazione. Le moto mi mancano ogni giorno di più – prosegue – Io voglio ricominciare perché sono e rimango un pilota. Tornerò alla mia vita, altrimenti avrei già messo in piedi altre attività. Sento il desiderio di tornare, non hai smesso di allenarmi”.
Andrea Iannone ha poi parlato della pagina più importanti della sua carriera, quella in sella alla Ducati. Per il 32enne non c’è storia. Andare via da Borgo Panigale per andare alla Suzuki è stato il rimpianto più grande della sua vita: “Il primo strappo al cuore l’ho avuto subito quando sono andato via, il secondo con la squalifica. Sono le due cose che più mi hanno fatto male nella vita. In Ducati, senza alcun dubbio, sono stati gli anni più belli. Un giudizio su Pecco Bagnaia? È bravo. Quartararo ha meritato il titolo, ma la Ducati aveva la moto migliore”. Inevitabile poi la domanda su Valentino Rossi: “È l’eroe della mia generazione, ha ispirato tutti. Sognavamo di diventare come lui. La MotoGP senza Vale non sarà mai più la stessa. Nessuno cancellerà la sua storia da leggenda. È scritta sulla pietra”.