Tornerà il campione di riferimento, ma sarà un campione più normale. Stringendo all’osso l’intervista rilasciata dal dottor Michele Zasa, l’erede del Dottor Costa nella Clinica Mobile, alla Gazzetta dello Sport, è questa la conclusione a cui si arriva. Il medico dei piloti è stato molto chiaro: “Marc Marquez non solo tornerà, ma di fatto è già tornato. Ha vinto tre gare e ha fatto risultati importanti. E’ chiaro che il suo infortunio e quello che ha dovuto patire dopo Jerez hanno lasciato il segno, ma diciamo che sarà un campione più normale”.
L’otto volte campione del mondo, quindi, potrebbe davvero non tornare quello di prima, ma questo non significa affatto che non tornerà a vincere tanto. C’è solo da adeguarsi ad una condizione che è nuova, adattando anche l’approccio mentale alle corse e, soprattutto, lo stile di guida. Quel braccio e quella spalla, ormai è chiaro a tutti, potranno non essere un problema, ma comunque non torneranno alle funzionalità di quando il pilota di Cervera cannibalizzava la MotoGP. “Grazie al suo estro, al suo genio, alla capacità di riadattarsi alla guida di moto – ha spiegato ancora il dottor Zasa - ha trovato la soluzione. Tornerà a essere un campione un po’ più normale, se così si potesse dire, magari non più cannibale. Un campione più umano“.
Sarà il tempo a dire se la nuova misura di Marc Marquez basterà a contenere l’esuberanza di una intera generazione di giovani piloti che, con Fabio Quartararo in testa, sta spingendo per emergere e per scalzare il re dal suo trono. Di sicuro per farlo non basterà l’ultimo infortunio del campione di Cervera che in questo fine settimana non sarà a Portimao a causa di una brutta botta alla testa rimediata durante un allenamento in motocross. “Sembra essere nulla di grave, fortunatamente” – ha sentenziato Zasa.
E non c’è motivo di non crederci, anche se la comunicazione di Honda, così stringata, ha dato spazio a qualche interpretazione oltre i fatti accertati. Il dubbio in qualche modo c’è, perché l’incidente in allenamento è di ormai poco meno di una settimana fa, ma è vero anche che quando c’è di mezzo una commozione cerebrale, seppur molto lieve, le precauzioni non sono mai abbastanza. E’ stata una scelta dettata dalla prudenza, come ha spiegato anche Marc Marquez, e presa in accordo con Alberto Puig e con Honda dopo un ulteriore esame medico effettuato ieri. Bisognerà capire, ora, se Marc Marquez riuscirà, invece, ad essere regolarmente in pista a Valencia, per l’ultimo GP del 2021 e, soprattutto, per i test di Jerez, quando il pilota di Cervera dovrà dettare la linea per la RC213V con cui tenterà l’assalto al mondiale nel 2022.