Dopo l’ennesimo infortunio, tutti si chiedono se mai torneremo a vedere il Marc Marquez di una volta, quello che cannibalizzava gli aversari, quello che ha vinto otto mondiali in dieci anni, di cui sei in MotoGP.
Al riguardo prova a rispondere Marco Lucchinelli: “Penso di sì – dice alla Gazzetta – spero di sì, perché dovrebbe essere lui l’uomo di riferimento del campionato. Perché è l’ultimo rimasto di una generazione di fenomeni”.
Lucky non fa mistero di essere un estimatore di Marquez e il suo dunque è prima di tutto un auspicio: “Penso che potrà tornare a essere l’uomo da battere, questo sì”. Nonostante le difficoltà fisiche, quest’anno comunque ha vinto tre gare: oltre che sulle “sue” piste d’elezione Sachsenring e Austin, due circuiti con prevalenza di curve a sinistra come lui predilige, è salito sul gradino più alto del podio (complice il volo di Bagnaia) anche a Misano, dove si gira invece in senso orario. E allora in fondo non è già tornato?
“Non del tutto – dice Lucchinelli. Non è ancora quello che avevamo visto a Jerez 2020 fino al momento della caduta fatale. Lì in pista c’erano tanti piloti e poi c’era lui, che faceva quel che voleva. Correva un’altra gara, in un’altra categoria. Ecco, così non l’ho ancora visto, e non so se potrà tornare a essere tanto dominante. Anche perché il tempo passa… Ma che possa tornare a essere un campione penso proprio di sì, già quest’anno lo ha fatto vedere. E lo spero, perché per tutti gli altri piloti vincere un titolo con lui in pista vale davvero tanto, senza di lui, come Joan Mir l’anno scorso, non ha lo stesso valore”.