Nuove regole, la prospettiva di battaglie appassionanti e sorpassi all’ultimo centesimo: il duello tra Max Verstappen e Lewis Hamilton promette di riaccendere la Formula 1 con elettrizzanti sfide. A esserne entusiasta è anche lo stesso Stefano Domenicali che, ai microfoni di TuttoSport, si lascia andare a dichiarazioni piene di buoni auspici nei confronti della stagione che verrà per la Ferrari: “Al di là del cuore, ci spero davvero. Il valore in più che potrebbe dare una Ferrari competitiva è grandissimo”. Il tempo darà ragione all’ex team principal del Cavallino?
Domenicali prosegue rinnovando la propria fiducia verso la Ferrari come per il nostro bel Paese tutto. Aggiungendo anche un piccolo augurio: “I segnali sembrano buoni. L’Italia deve continuare a rappresentare tanto nel panorama dei gran premi. Il discorso vale anche per Imola e Monza, che devono stimolarsi a vicenda per migliorare la propria offerta al pubblico. Sono felice che il Governo, l’Aci e le istituzioni locali abbiano capito che sulla F.1 bisogna investire. Mi auguro che questa volontà prosegua”.
Non sfugge di certo il riferimento alle prospettive del GP d’Italia dopo il 2025, come al rinnovo contrattuale con gli organizzatori dell’Emilia Romagna per i prossimi tre anni. Intanto, questa nuova era della Formula 1 inizia sotto quelli che sembrano essere i migliori auspici, assicura Domenicali: “È ritornato l’entusiasmo, ci sono maggiori opportunità commerciali e la platea dei tifosi si sta allargando anche ai più giovani. Molti dicevano che il nuovo regolamento avrebbe partorito vetture tutte uguali, appiattite a livello tecnico, invece non si sono mai viste tante novità e soluzioni inedite. La Formula 1 è in salute”.
Unica avvertenza: “Bisogna però fare attenzione al budget cap, che limita le possibilità di spesa soprattutto dei grandi team, per essere sicuri che le regole finanziarie siano rispettate da tutti e non si creino squilibri nella competizione”. Questo perché: “Tenere il controllo sulle spese è fondamentale per la credibilità del sistema. La Fia si sta attrezzando per essere ancora più efficace sotto questo aspetto”.
Aspetto non facilissimo da gestire, considerando anche le ripercussioni della pandemia e della guerra in Ucraina, ma Domenicali rassicura su come le difficoltà del periodo storico attuale non stiano impattando sull’entusiasmo dei tifosi anche perché: “Sarà un mondiale combattuto. Il fenomeno Verstappen ha fatto esplodere la presenza del pubblico sulle piste e c’è Hamilton che arricchisce la Formula 1 con valori che vanno oltre lo sport”. Sulla mancanza di piloti italiani, Domenicali mostra ottimismo: “Credo che nel giro di 4-5 anni qualcuno salterà fuori”.
Infine, spazio anche a risposte in merito al “dopo Masi”. In seguito alle svariate sviste del 2021, sul tavolo c’è infatti anche la questione intorno all’uniformità nelle decisioni dei commissari, motrice di molte polemiche alla chiusura del Mondiale ad Abu Dhabi che hanno portato Michael Masi a perdere il proprio ruolo di direttore di gara. Su questo aspetto, Domenicali puntualizza: “È stata data la libertà ai team principal di essere molto invasivi nelle comunicazioni con la direzione gara. Adesso l’approccio cambierà. Quello che è successo deve essere un’occasione per migliorare”.