Quello con il Dottor Riccardo Ceccarelli di Formula Medicine è - per Motorsport.com - un appuntamento ormai tradizionale: un confronto Franco Nugnes per parlare dei temi del weekend motorsportivo appena concluso dal nome Doctor F1. Ogni settimana spunti, argomenti e suggestioni che attraversano lo sport e toccano le tematiche più calde per il Dottor Ceccarelli, fondatore della famosa Formula Medicine, leader nelle metodologie di training per piloti di tutto il mondo del motorsport.
In occasione dell'ultima puntata del programma video, Ceccarelli mette a confronto la stagione di Lewis Hamilton con quella di Marc Marquez, trovando tra i due una similarità che sta alla base del momento che Hamilton sta vivendo nella sua carriera, con qualcosa che sembra fortemente cambiato nel rapporto con il team rispetto a quanto visto in passato: "Ci sembra che Toto Wolff non sia più così protettivo come è stato in passato con Lewis Hamilton. Io avevo citato l'esempio di Imola quando era arrivato ottavo e il suo compagno terzo sul podio, quando prima ancora che arrivasse a parco chiuso, Toto Wolff aveva detto 'Scusaci Lewis per la macchina di mer*a' e lo aveva fatto in una maniera pubblica, clamorosa, come a dire: 'Non è colpa sua se è arrivato ottavo, è colpa nostra'. Una protezione che Toto Wolff ha sempre messo in atto nei confronti di Lewis Hamilton che è un grande campione, uno dei più grandi della storia della Formula 1, però è anche una persona emozionale. Quindi una persona che ha sempre avuto bisogno di un contorno protettivo intorno a lui".
Ora però le cose sono cambiate, dice Ceccarelli, con il team sempre meno orientato a dover difendere le insicurezze di Hamilton: "Lo avevamo già detto, oggi lo confermiamo: sembra che il vento sia un po' cambiato e che Toto Wolff non sia più così protettivo, forse perché giustamente Mercedes sta guardando al futuro con strategie diverse, com'è normale che sia. Con Russell, con il bravo Kimi Antonelli che è avviato verso il professionismo"
Da quindi quella che il Dottor Ceccarelli chiama la sindrome di Marc Marquez, che starebbe colpendo in qualche modo anche il sette volte campione del mondo di Formula 1: "Toto in questa nuova lotta per il contratto di Hamilton ha le spalle coperte con degli altri piloti quindi il vento è un po' cambiato e probabilmente questo mette anche un po' di pressione a Hamilton. Che vuole essere il migliore e quindi non accetta di vedere una situazione diversa in questo momento. Un po' la sindrome di Marc Marquez, solo che su quattro ruote: non accetto di essere un comprimario e quindi spingo di più, sulle moto cado mentre qui vado oltre i track limits. Però sì, è un po' la sindrome di Marc Marquez secondo me in questo momento".