E alla fine è arrivata la rivoluzione copernicana del calcio per mano di Dazn. Il calcio su piattaforma mobile, dopo dieci anni, sconfigge l’egemonia di Sky aggiudicandosi per il prossimo triennio 2021/24 almeno sette partite su dieci di Serie A. Una vittoria schiacciante a firma dell’amministratore delegato Veronica Diquattro, intervistata sulle pagine de La Stampa, specialista delle modalità di consumo nell’era digitale. A neanche trent’anni infatti, aveva già portato in Italia Spotify e l’antenato di Google Play, Android Market.
La vittoria di Dazn sancirà un cambiamento epocale nella fruizione delle partite che non si limiterà allo stop della visione delle partite in tv a favore dei dispositivi mobile, ma darà il via a un nuovo modo di parlare di calcio. Stop ai talkshow infiniti per dare spazio ai contenuti brevi, clip video da pochissimi minuti. Un nuovo linguaggio fresco e soprattutto facilmente accessibile. Veronica Diquattro è poi intervenuta sui già discussi problemi tecnici di connessione parlando anche della partnership con Tim: “Il grosso lo abbiamo avuto all’inizio della nostra esperienza, sono stati fatti passi da gigante nella gestione dei picchi di traffichi e ci sentiamo molto solidi. Certo, l’alleanza con Tim sarà molto importante per il loro know how”. Risolti i problemi di rete poi ci sarà la questione costi. Sicuramente, come affermato dallo stesso amministratore delegato, non sarà possibile la vendita singola di partita. Ma gli abbonamenti, “Saranno sempre snelli, mensili e non vincolanti. Si potrà disdire in un attimo”.
L’attacco alla roccaforte invalicabile è compiuto, alla fine Dazn ha scoperto che oltre quelle grandi mura, non c’erano difese e bastava semplicemente fare l’offerta più alta. Sul possibile ricorso di Sky, Veronica Diquattro è tranquilla, data la trasparenza delle operazioni. Oggi più che mai, The King is dead, long live the (new) King.