Sarà in Dtm il futuro di Valentino Rossi? Per capirlo, partiamo dal “cos’è”: il Dtm (Deutsche Tourenwagen Masters, Campionato Tedesco Turismo) è una “serie” automobilistica nata in Germania nel 1984, apprezzata a livello internazionale, le cui gare si svolgono in tutta Europa. Inoltre, per attirare nuovi brand, da quest’anno è stato deciso di aprire alle vetture di classe Gt3, vetture con cui Rossi ha già maturato esperienza sia nel 2019 ad Abu Dhabi (quando il numero 46 chiuse al 3° posto la generale, vincendo però la sua categoria) che a inizio 2021, guidando la Ferrari 488 Gt3 del team svizzero Kessel nella 12 ore del Golfo in Bahrain, alla quale ha partecipato insieme al fratello Luca Marini e all'amico Uccio.
L’introduzione delle vetture Gt3 ha comportato l’inserimento di un nuovo regolamento: per far spazio a una maggior varietà di case automobilistiche in griglia, il Dtm ha scelto di adottare il sistema di partenza lanciata dell’Indycar, usata in precedenza solo nei casi di ripartenza dopo safety car.
Inoltre, attraverso la possibilità di avere un maggior numero di vetture diverse nel campionato, il Dtm ha considerato anche di alleggerire la stretta sui set-up: così facendo, ingegneri e piloti potranno avere più libertà di messa a punto, in moda da permettere maggiori battaglie in pista.
In prima fila per favorire la conversione motoristica del Dottore c’è Gerhard Berger, ex pilota di Formula 1 oggi patron del campionato Dtm. L’ex ferrarista da diversi anni corteggia Valentino per cercare di convincerlo a gareggiare in questa competizione.
Nel 2019 Berger rivelò che avrebbe voluto vedere Valentino Rossi in gara con la Bmw in una sfida con Andrea Dovizioso, il quale sarebbe stato l’ospite d’eccezione della tappa italiana a Misano. Sogno però infranto dopo una serie di trattative: “Sarebbe stato fantastico – ha quindi detto – avere i due top driver italiani della MotoGp nella stessa occasione. Abbiamo parlato a lungo con il management di Rossi, ma è troppo concentrato su quello che fa adesso, per cui ha dovuto dire no dopo averci pensato, però ha lasciato la porta aperta per il prossimo anno. Sarebbe bello averli entrambi in pista”.
Le auto, si sa, sono sempre state una grande passione di Valentino, fin da piccolo. Un concetto ribadito anche durante l’annuncio del ritiro: “E poi vorrei correre con le auto: anche quella è sempre stata la mia passione, da bimbo guidavo i go-kart perché papà Graziano aveva paura mi facessi male, con la moto”, ha detto il Dottore.
Non bisogna dimenticare che, nel corso degli anni, Rossi si è misurato numerose volte sulle quattroruote: dai test con la Ferrari da Formula 1, alle gare nell’endurance con la Ferrari 458 Italia, passando per la prova sulla vettura del campionato Nascar negli Stati Uniti, per non parlare poi delle consuete partecipazioni e relative vittorie ottenute al Rally di Monza.
Sarà quindi quella del Dtm, come da “promessa” di Vale a Berger, la strada prediletta dal Dottore alla fine? Intanto dal 2023 è previsto l'arrivo in pista di una serie parallela elettrica: il Dtm Electric.