Amaro sfogo via social per Philippe Bianchi, padre di Jules, pilota francese morto a Nizza nel 2015 dopo nove mesi di coma in seguito all'incidente in cui è rimasto coinvolto nel corso del GP di Suzuka del 2014. Un incidente che ha fatto a lungo discutere per il ruolo che la direzione di gara ha svolto quel giorno, quando la monoposto di Bianchi, uscita di pista sull’asfalto bagnato della pista giapponese, andò ad infilarsi contro una gru nella via di fuga della curva 7 di Suzuka, non lasciando scampo al giovane francese.
Una gru che non avrebbe dovuto trovarsi in quel punto, soprattutto considerando che non venne esposta bandiera gialla nella curva precedente, e che di fatto causò la morte di Bianchi. Oggi che la FIA mette in discussione le proprie gerarchie, arrivando addirittura a sostituire il direttore di gara Michael Masi a causa delle decisioni sportive arrivate dopo Abu Dhabi, il padre di Jules non riesce a trattenersi, e si fa una semplice domanda: "Dov'era tutta questa indignazione quando Jules morì?".
Per l'allora direttore di gara, Charlie Whiting, ci fu molta più solidarietà rispetto a quella vista in questi mesi nei confronti di Masi. Un atteggiamento che a Philippe Bianchi non è piaciuto affatto: "Quando vedo l’enorme polemica che ha portato all’estromissione di Michael Masi – che ha sicuramente privato Lewis Hamilton dell’ottavo titolo – non posso non essere scioccato per la clemenza mostrata all’epoca verso Charlie Whiting da tutte quelle persone che hanno fatto parte della farsa che ha portato alla morte di mio figlio Jules. Molte domande dovrebbero essere poste… Ognuno fa i conti con la propria coscienza, ma è impossibile non aver voglia di vomitare".