“Chiaramente vogliamo tenerlo”, ha esordito Koji Watanabe, presidente di HRC, in una lunga intervista esclusiva ai colleghi di motorsport.com Japan a proposito di Marc Marquez. “Alla fine sarà lui a decidere, se decidesse di andarsene noi non proveremo a trattenerlo”. Parole, queste, che fanno eco a quanto detto da Alberto Puig ad Assen, quando il Team Manager (ed ex pilota) si presentò davanti alla stampa per discutere del ritiro di Marc per la gara della domenica e della situazione di Honda in MotoGP. D’altronde le voci secondo cui Marc Marquez avrebbe lasciato HRC con un anno di anticipo si sono fatte via via più insistenti da quando - questo inverno - si presumeva un avvicinamento tra lui e Ducati. All’ennesimo rigetto da parte del management di Borgo Pangale però (e visti i risultati in pista nella prima metà di stagione) si è cominciato a pensare a KTM, che con Marc Marquez non ha solo un passato comune ma anche un grosso sponsor condiviso. Il problema, in questo caso, è dovuto al fatto che gli austriaci stanno già lavorando per trovare una sella a Pedro Acosta e di alternative, apparentemente (lo ha spiegato anche Francesco Guidotti in un’intervista a Sky) non ce ne sono. Così i giapponesi possono stare relativamente tranquilli e, a sentire Watanabe, concentrarsi sullo sviluppo della nuova moto che questo punto - anche viste le concessioni che Dorna potrebbe offrire alle case in difficoltà - dovrebbe presentarsi come un mezzo rivoluzionario: “In questo momento stiamo faticando in MotoGP, ma abbiamo appena iniziato a lavorare in collaborazione con il reparto che si occupa delle quattro ruote (la Formula 1, ndr) e dobbiamo migliorare telaio, aerodinamica e motore, sfruttando anche la tecnologia automobilistica. Non vogliamo dire che questo approccio sia migliore, ma lavorando assieme riusciremo a garantire prospettive diverse per il futuro. In sintesi, inseriremo tutti questi miglioramenti nella moto del prossimo anno, anche se potrebbe essere difficile mettere tutto insieme”.
In definitiva, il messaggio del numero uno di HRC è chiaro: stiamo lavorando per tornare. Nel frattempo però Honda continua ad essere Honda, ovverosia la più grande casa motociclistica al mondo in cui tutti sono utili ma nessuno è necessario: “Gli faremo vedere qualcosa di concreto per convincerlo a rimanere con noi, ma non è da Honda chiedergli di rimanere e basta”.
Il presidente di HRC sul possibile addio di Marc Marquez: “Non è da Honda chiedergli solo di restare”
Per quanto il matrimonio tra Marc Marquez e la Honda sembri salvo per mancanza di alternative, l’addio dello spagnolo con un anno d’anticipo non è più fantascienza. Tanto che anche Koji Watanabe, presidente di HRC, ha parlato di questa eventualità
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di Cosimo Curatola