La costola di Marc Marquez è l'ennesimo osso rotto che dovrà mettersi a posto. A non mettersi a posto, invece, probabilmente ci sono i rapporti con Honda, con la casa costruttrice più titolata della storia recente della MotoGP e l'otto volte campione del mondo che oggi a Assen hanno, vuoi o non vuoi, consumato un ulteriore strappo. La situazione è disastrosa e, dopo l'annuncio che Marquez non correrà il GP d'Olanda, a metterci la faccia per primo è stato ancora una volta Alberto Puig. Il manager spagnolo s'è presentato ai giornalisti presenti nella sala stampa del circuito con lo sguardo tipico di chi è consapevole di dover vuotare definitivamente il sacco, senza giocare sulla dialettica e meno che mai sulle strategie di comunicazione. Anche per dire semplicemente che non c'è nulla da dire.
Ma anche per mettere in chiaro subito una cosa, l'unica su cui Marc Marquez e Honda, adesso, sembrano concordare: "Non la risolveremo in due mesi". L'ha detto così, in maniera assolutamente diretta, lasciando intendere che il riferimento non è solo all'ennesimo infortunio rimediato da Marc Marquez, ma alla situazione più in generale. Una situazione che assomiglia sempre di più a un naufragio disastroso. E che, come per tutti i naufragi, può raddrizzarsi solo se si fissano immediatamente le coordinate. Per capire esattamente dove si è e in che condizioni si è. E' quello che Puig ha provato a fare, cercando di partire dall'origine dei guai: la pandemia e il primo infortunio di Marc Marquez. "La pandemia ha generato grossi problemi e quando è ricominciato il mondiale abbiamo dovuto fare a meno di molte cose che prima avevamo. Poi, subito alla prima gara, Marc s'è infortunato seriamente"
E' lì che è cominciato tutto. Fino a oggi, quando dopo l'ennesimo disastro in pista Marc Marquez ha deciso di non correre. "E' stato lui - ha spiegato Puig - a prendere la decisione, ma Honda è stata d'accordo". Poco da aggiungere, quindi, rispetto a quanto si sapeva già, con Puig che non s'è tirato indietro neanche quando il tema è diventato, inevitabilmente, il mercato. "Abbiamo un contratto con marc fino alla fine del 2024 - ha concluso - Ovviamente vogliamo che resti con noi, ma Honda non trattiene nessuno. Penso che ogni persona è libera di fare ciò che vuole nella vita e Honda non è un'azienda che vuole avere persone che non sono contente di essere in Honda".
Non è un nullaosta, ma poco ci manca. Per Puig, però, la cosa più importante adesso non è il rapporto con il pilota, ma il nuovo inizio a cui Honda sarà costretta. Con la consapevolezza che ci vorrà tempo e che questo tempo Marc Marquez potrebbe non essere disposto ad attenderlo: "Siamo nella merda e la mia esperienza dice che non puoi aggiustare qualcosa in due mesi visto che siamo molto indietro. E' troppo ottimistico pensare che possiamo tornare ad alte prestazioni in due mesi. L'unica cosa che possiamo fare e che stiamo cercando di fare è provare cose".