“Sono partito e ho visto Pecco lì e mi sono detto ‘Diobo’, posso mica farlo passare’, ma ho sbagliato e non è passato solo Pecco: è passato pure Binder. E Brad è un canaccio, abbiamo dovuto giocarcela di ignoranza proprio” – E’ la sintesi di Marco Bezzecchi, che ha raccontato così il primo giro di una Sprint di Assen in cui in cui poi è riuscito a regolare tutti. Il tema è quello lì, di nuovo: Marco Bezzecchi è l’anti Pecco nella lotta per il mondiale.
Di sicuro, però, non è l’unico tema. Perché si sono riviste le Aprilia, con Aleix Espargarò che ha ribadito d’avere la RS-GP in mano molto più del suo compagno di squadra, perché Fabio Quartararo (complice la penalità a Binder) è tornato a salire sul podio e perché Marc Marquez, che ha lottato costantemente nelle retrovie, ha detto qualcosa che mai nella sua carriera aveva detto prima: “Alla fine sono umano anche io”.
Nelle corse, però, è di chi vince che si parla prima. E a vincere in questo sabato olandese è stato un Marco Bezzecchi che è stato perfetto per tutti, tranne per lui stesso: “La verità – ha spiegato – è che anche per la pole oggi ho fatto tutto nel T1, perché in ogni altro singolo settore Pecco andava più forte di me. Ecco perché subito dopo la partenza non ho voluto farlo scappare. Domani, però, sarà dura, anche perché devo capire che scelta fare con le gomme”. Insomma, Marco Bezzecchi ha vinto la Sprint, ma pensa a come migliorare ancora, con la gioia che sembra essere durata, per lui, solo il tempo di concedersi “una valentinata”. Il pilota romagnolo infatti ha scelto di salutare il pubblico di Assen arrampicandosi sul trespolo di una postazione per i cameraman del circuito. “Non è stata una cosa studiata – ha raccontato – Matteo (Flamigni, ndr) mi ha detto che il pubblico mi chiamava e allora ho pensato di andare a salutare tutti da lassù: è stato bellissimo”.
Di non salire lassù per una volta, invece, ha dovuto accontentarsi Pecco Bagnaia, che chiaramente si porta in sella anche la responsabilità di essere campione del mondo e il dovere di dovercisi confermare: “Marco andava più forte oggi, va bene così. Alla fine il secondo posto è più che buono e rimettiamoci subito al lavoro per domani”. Niente che bruci troppo, quindi, con il podio di Assen che alla fine ha suonato di paradosso: il più contento di tutti è stato quello che è salito sul gradino più basso. Fabio Quartararo, infatti, ha ritrovato le posizioni che contano in un fine settimana in cui, nonostante una frattura a al dito di un piede, è riuscito a guidare sopra i problemi della moto, tenendo il passo dei primi e beneficiando dopo il traguardo della penalità inflitta a Binder. “Per me andava bene anche quarto – ha commentato il francese con il viso tiratissimo per il dolore sopportato in gara - Mi dispiace per Brad, perché è successo anche a Misano qualche anno fa ma chiaramente sono anche felice per questo podio. Penso che il nostro ritmo fosse davvero buono. Avevo un po' di margine, ma non sono riuscito a superare Brad. Quindi spero che domani nella gara lunga possa iniziare meglio e anche lottare per il podio”.