Dicevano che per vincere in quel circuito lì non bastava essere forti, ma bisognava essere fortissimi e pure un po' fuori di testa. E' così da sempre. Poi, è vero, Assen è cambiata tanto nel tempo, ma la nomea di "Università delle motociclette" gli è rimasta. Circuito corto, tanta tecnica, frenate assurde e alcune curve da pelo vero sullo stomaco. E' per questo che non esiste un pilota nella storia delle corse in moto che non mette Assen tra le sue piste preferite, o comunque tra quelle in cui sogna di vincere. Insomma, ci si arriva da studenti, se ne può uscire professori. Più di tutti a Assen ci ha vinto, nella storia recente delle corse, un certo Valentino Rossi che, dopo oggi, ha pure un record: dominare persino dal divano di casa!
Ok, è una battuta e pure un po' una provocazione per quelli che finiscono puntualmente per strapparsi i capelli ogni volta che si tira in mezzo Valentino Rossi. Però, a pensarci bene, è anche un dato di fatto. Perchè le qualifiche di questa mattina hanno disegnato una prima fila tutta nel segno del 46. Che non significa, sia inteso, togliere meriti peersonali a Marco Bezzecchi, che ha strappato la pole, e a Francesco Bagnaia e Luca Marini, rispettivamente secondo e terzo, ma significa prendere atto che quei tre ragazzini lì sono tutti cresciuti sulla sabbia del Ranch di Tavullia, all'ombra di quella VR46 Riders Academy che Valentino Rossi ha voluto per provare a dare un futuro al motociclismo italiano e pure un po' al suo nome. Accademici che, manco a dirlo e come in un gioco di coincidenze che finiscono per risultare perfette almeno nei termini, si sono ritrovati tutti davanti all'Università. L'Università delle motociclette. Con due moto che addirittura di Valentino Rossi portano anche il nome, a stringere in mezzo quella tutta rossa di Pecco Bagnaia, campione del mondo in carica.
Conta qualcosa? Per ora no. E il primo a dirlo è Marco Bezzecchi: "Certo che sono contentissimo per la pole - ha spiegato - farla qui è una soddisfazione che vale doppio, però la gara è oggi e poi ancora domani e i punti è lì che si prendono. In alcuni punti riesco a essere velocissimo, ma in queste poche ore che ci separano dalla Sprint dobbiamo essere bravi a migliorare ancora qualcosina". Il Bez non sembra mai veramente contento, però arrivare a Assen dopo soli due anni di MotoGP e mettere la propria moto davanti a tutte, con tanto di record, non è roba che riesce a chiunque. Nemmeno a Pecco Bagnaia, quel "figlio di Valentino Rossi" che fino a ora s'è realizzato più di tutti, e che però in Olanda s'è trovato a fare i conti con una sorpresa inaspettata: la Desmosedici nervosissima. "Sono un po' spiazzato - ha detto - perchè pensavo che qui saremmo stati subito velocissimi e invece ho faticato tanto sin da subito con la moto. Ieri siamo riusciti a mettere a posto qualcosa e la situazione è notevolmente migliorata. Il Bez è stato bravissimo nell'attacco al tempo, ma questo secondo posto in qualifica non è sicuramente da buttare, anche perchè ho un buon passo. Per la Sprint ci saremo e ci saremo anche per la gara di domani". A completare il trio tavulliese (aspettando quel Franco Morbidelli che potrebbe presto essere il quarto pilota su quatro della VR46 Academy a salire su una Ducati, per lui si parla di una trattativa con il Team Gresini) ci ha pensato Luca Marini, protagonista anche di una caduta negli ultimi minuti delle qualifiche. "Qui - ha spiegato - sto bene con la moto, ma non sono velocissimo.Ho fatto un primo tentativo bene, ma ho capito che non bastava per strappare la pole. Così, nel secondo tentativo, ho cercato di spingere un po' di più ma ho oltrepassato il limite mio e della moto. Ci sta, ma alla fine sono comunque in prima fila e questo mi motiva molto, perchè i risultati stanno arrivando, c'è costanza e cresce sempre di più anche la fiducia".
Una fiducia che a Assen, almeno parzialmente, sembra aver ritrovato anche Fabio Quartararo, capace ancora una volta di guidare sopra gli evidenti problemi di una moto che non vuole saperne di andare forte, strappando il quarto tempo. "In gara possiamo giocarcela - ha detto - anche se contro queste Ducati sarà durissima". Un sorriso appena accennato, quello del francese, ma che suona di speranza dopo settimane di musi decisamente lunghi. Sorrisi ritrovati anche in casa Aprilia, con Aleix Espargarò e Maverick Vinales finalmente entrambi nei dieci, rispettivamente sesto e settimo con davanti un Brad Binder arrivato a Assen con la chiara intenzione di riscattare il Sachsenring. A chiudere la top ten i due piloti di Pramac, Johann Zarco e Jorge Martin, con in mezzo Alex Marquez. Per quanto riguarda gli altri italiani, solo quindicesimo Franco Morbidelli e addirittura diciottesimo Enea Bastianini, tamponato clamorosamente da un Marc Marquez sempre più in difficoltà e autorelegatosi, oggi, a partire dalla diciassettesima casella.