Sarà che la notizia era nell'aria da settimane, sarà che le anticipazioni della stampa specializzata avevano già fornito tutti i dettagli dell'accordo tra il neonato Team VR46 Aramco e Ducati, ma il comunicato stampa annunciato per la giornata di ieri non ha suscitato particolare clamore neanche quando, a giornata scaduta, non era ancora stato diramato. Lo hanno fatto questa mattina e, proprio come era prevedibile, non c'è scritto molto di più di quanto era già stato ampiamente detto e ridetto. Ma a catalizzare l'attenzione è un virgolettato del principe Abdulaziz bin Abdullah Al Saud, finanziatore dell'intero progetto VR46 Aramco e personaggio che intende diventare protagonista assoluto nella scena del motomondiale.
Il principe, pur nelle sue vesti di uomo d'affari imperturbabile, s'è infatti lasciato andare ad una emozione. O, meglio, ad una suggestione: "Sarebbe per me fantastico che Valentino Rossi possa competere nei prossimi anni come pilota del nostro Aramco Racing Team VR46 insieme a suo fratello Luca Marini". Una frase che basta da sola a scatenare l'entusiasmo di quelli, noi compresi, che vorrebbero vedere davvero un finale diverso per la carriera di Valentino Rossi. Al di là delle vittorie, al di là della possibilità di giocarsi concretamente qualche risultato, ma in sella ad una moto italiana, con il fratello come compagno di squadra e un progetto, quello della VR46, che è giunto alla sua consacrazione e che, grazie alla collaborazione con Aramco, è già una realtà assoluta, almeno in termini economici, nella scena del motomondiale.
"Siamo molto soddisfatti di aver raggiunto questo accordo con VR46 per i prossimi tre anni - ha affermato Gigi Dall'Igna - La loro Academy ha sempre lavorato seriamente e con grande professionalità, dando la possibilità a molti piloti di fare esperienza in Moto2 e Moto3, ed oggi può essere orgogliosa di avere portato in MotoGP tre giovani piloti di grande talento. VR46 ha inoltre dimostrato di saper gestire con competenza e successo il suo Team in Moto3 e Moto2 e quindi ci impegneremo per fornire il massimo supporto tecnico alla loro nuova squadra in MotoGP, convinti di avere trovato in VR46 un partner ambizioso e motivato come noi, con l’obiettivo comune di ottenere insieme dei grandi risultati". E, forse, anche un pilota con cui riscrivere il finale di una storia che non era piaciuto proprio a nessuno.