L’accordo tra la VR46 e Tanal Entertainment Sport & Media continua a far discutere per i motivi più disparati. Fattore scatenante è certamente il suo protagonista, un Valentino Rossi verso il viale del tramonto sportivo, ma anche la cifra da capogiro (si parla di 18 milioni di euro all’anno per cinque anni) promessa dallo sponsor. Più di ogni cosa però, a colpire è la confusione, quantomeno apparente, dietro all’intero progetto: tra smentite e rassicurazioni, entrambe le parti sembrano sempre troppo lontane da una comunicazione puntuale e coordinata, che sarebbe in grado di fugare ogni dubbio su uno degli accordi più importanti del motorsport contemporaneo. Così, mentre il Principe Abdulaziz bin Abdullah bin Saud bin AbdulAziz Al Saud convoca una conferenza stampa per i prossimi giorni, la stampa prende il largo nel campo delle ipotesi. Tra queste è apparsa una suggestione del Sole 24 Ore in merito alla cessione, da parte della VR46, di una quota dell’azienda di Tavullia ai sauditi: “Alla Joint Venture fra Tanai Entertainment Sport & Media- scrive il quotidiano di economia e finanza - Si potrebbe aggiungere, secondo le prime indiscrezioni, la vendita da parte di Valentino della VR46, dall’Academy alla Racing Apparel, per una cifra vicina ai 150 milioni, pur continuando ad avere un ruolo centrale all’interno di esse”.
Un’indiscrezione che, francamente, sembra piuttosto lontana dalle possibilità più concrete. La VR46 è sempre stata una società con una forte caratterizzazione sul territorio, gestita prevalentemente dagli uomini di fiducia di Valentino - in primis Alessio Salucci e Alberto Tebaldi - che difficilmente riuscirebbe a conciliarsi con una gestione internazionale gestita come un normale investimento. Il silenzio da ambe le parti, però, lascia aperta anche questa strada.