In principio fu la ricerca dello sponsor: la VR46 aveva bisogno di un supporto forte per mettere in piedi una squadra competitiva in MotoGP ma per Sky, attuale partner del team, sarebbe stato un impegno troppo oneroso. Durante l’inverno quindi si è cominciato a parlare di Tanal Entertainment Sport & Media, società dell’Arabia Saudita. Voci che, col tempo, si sono rivelate corrette, fino a portare all’annuncio ufficiale: una joint venture di 5 anni e 18 milioni a stagione, con il principe Abdulaziz ben Abdullah ben Saud ben AbdulAziz Al Saud da una parte e Valentino Rossi dall’altra.
Il Principe è nato nel 1957 a Riyad, in Arabia Saudita, dove tutt’ora vive. Ha tre figlie e due figli, ed è figlio del Ministro dell’Agricoltura e del governatore della Mecca. Ha iniziato a lavorare in ambito internazionale agli inizi degli anni Settanta, in particolare con aziende italiane tra cui Ferrari, Lancia, Moto Guzzi e Autobianchi, oltre ad aver fondato la Tanal Global Holdings che si occupa di edilizia, banche, agricoltura ed energia. L’avvicinamento ad una realtà italiana come quella di Rossi, dunque, non capita a sproposito.
Tuttavia le cose, nei mesi seguenti l'accordo, si sono più volte raffreddate. Prima quando sembrava che non ci fosse stato nessun accordo da parte dei sauditi (notizia poi smentita dal Principe) e poi quando pare che il principe abbia richiesto a Valentino Rossi di correre almeno per un anno nel suo team insieme a suo fratello.
Intanto dalla Francia e dalla Germania sono arrivate notizie circa dissidi familiari all'interno dei sauditi, tanto da spingere più volte Valentino a dire davanti alle telecamere che il Principe lo aveva assicurato circa la bontà dell'operazione. Inoltre, notizia dell'ultima ora, alcuni giornalisti del New York Times e del Wall Street Journal si sono messi in contatto con colleghi italiani (ambito economia ed esteri, non motorsposrt) per conoscere meglio i dettagli dell’accordo tra la VR46 e il principe. Questo perché per alcuni media degli Stati Uniti le attenzioni verso l'Arabia Saudita sono massime e dal tono delle telefonate si è dedotto che fosse in preparazione un'inchiesta sugli interessi dei sauditi nel mondo delle corse.
Chiaramente infatti sotto l'attenzione della stampa americana non c'è solo il rapporto tra VR46 e Sua Altezza, anzi questo accordo è solo uno degli aspetti che interessano i giornalisti del NYT e del WSJ: di loro interesse, ci sono anche gli investimenti dell'Arabia Saudita in ambito Formula Uno, per esempio. Stesso discorso vale in Francia. I media francesi, che spesso non vedono di buon occhio i rapporti con l'Arabia Saudita, sono stati proprio quelli che hanno parlato, ultimamente, di ripensamenti o criticità nell'accordo tra VR46 e Tanal.
Per Valentino potrebbe essere un motivo per dire basta
Adesso, alcune domande: le inchieste della stampa internazionale possono pesare sulle decisioni di Tanal in ambito MotoGP? Questa situazione porebbe far sì che sia lo stesso Valentino Rossi a chiamarsi fuori? Estremizzando, potrebbero essere queste incertezze e queste ingerenze a far dire basta a Valentino Rossi definitivamente, dato che Rossi non ha mai amato restare invischiato in queste storie che vanno al di là della pura passione? Potrebbe essere questo il motivo per cui Valentino decide di lasciare la MotoGP per evitare polemiche oppure è proprio la manifestazione pubblica del Principe lo stimolo per restare in MotoGP?
Resta il fatto che la VR46 ha già firmato un accordo con Ducati che, in un modo o nell’altro, andrà portato avanti. Sarà ancora più importante, quindi, aspettare la ripartenza del campionato quando a tutto questo si dovranno giocoforza dare delle risposte. Che magari arriveranno anche prima.