Il 24 giugno un comunicato congiunto con le dichiarazioni di Alessio Salucci (Uccio) per la VR46, di Gigi Dall’Igna per Ducati e del principe saudita Abdulaziz bin Abdullah Al Saud, per Tanal Entarteinement, ha annunciato ufficialmente la nascita del Team VR46 Aramco per la MotoGP del 2022, con tanto di indicazione sul nome di un pilota, Luca Marini, e una suggestione sotto forma di “desiderio del principe” per l’altra sella libera. Una ufficializzazione che, di fatto, metteva nero su bianco qualcosa che si sapeva ormai da settimane e che nell’ambiente tutti davano per scontata. Ma la doccia gelata è arrivata il giorno successivo, dall’Inghilterra, dove ha sede la Aramco, con un comunicato stampa che lasciava poco spazio alle interpretazioni: “Aramco conferma di non aver firmato un accordo strategico con il team VR46 come con qualsiasi altro affiliato della MotoGP. Aramco non ha mai avuto una relazione commerciale con Tanal Entertainment, MotoGP o un team”.
Nell’ambiente, come era prevedibile, s’è assistito ad uno sbandamento generale, con certezze che sembravano di ferro che, invece, si sono sgretolate immediatamente come fossero di sabbia. Fino, almeno, ad un nuovo comunicato stampa, questa volta diffuso direttamente dal principe saudita Abdulaziz bin Abdullah Al Saud che ha provato a rimettere a posto le cose. “Sua altezza reale – si legge - conferma che, come già annunciato nel comunicato VR46 del 24 giugno 2021, Tanal Entertainment Sport & Media annuncerà nei prossimi giorni una collaborazione relativa al motorsport internazionale con annessi dettagli del progetto con VR46 nel campionato del mondo MotoGP". Ma su Aramco, in effetti, neanche una riga, tanto che ancora oggi, a distanza di tre giorni e con un fine settimana di gara ormai alle spalle, sono moltissimi gli interrogativi che restano.
Valentino Rossi, intervistato da Sky sulla questione, non ha fornito particolari indicazioni e si è limitato a liquidare il tutto con la solita ironia. “Ho sentito il principe almeno otto volte, di cui l’ultima appena giovedì sera – ha spiegato il nove volte campione del mondo – mi ha ribadito la sua soddisfazione per il progetto. Quando si parla di sponsorizzazioni così importanti ci può stare che qualcuno non sia contento, dato che forse la volevano loro. Ma, a parte ciò, penso e spero che sia tutto vero”. In effetti appare decisamente poco credibile che possa trattarsi di una mega bufala, anche perché in ballo c’è la reputazione di Valentino Rossi, quella di Ducati e pure quella di tutta la VR46 oltre che di Dorna e di Carmelo Ezpeleta (che ha benedetto l’intera operazione con tanto di dichiarazioni ufficiali). E ci sono in ballo anche fiumi di milioni di Euro per pensare che possa essere tutta una messa in scena. È più credibile, piuttosto, che il principe saudita abbia scelto, magari in maniera non proprio democratica, quale delle società a lui riconducibili avrebbe dovuto supportare la VR46 nell’avventura in MotoGP.