“Si dice che Rossi potrebbe diventare la pedina in uno scontro all'interno della famiglia reale saudita che gestisce la società Aramco” – così scrive la testata francese Paddock-GP, che aggiunge: “Il principe Abdulaziz bin Abdullah Al Saud ha annunciato l'accordo attraverso la sua società Tanal Entertainment Sport & Media. Il marchio Aramco, tuttavia, non rientra nella sua autorità. Secondo quanto riferito, la compagnia petrolifera ha persino negato l'accordo con VR46 al promotore della MotoGP Dorna”. Con il principe che, però, poi ha a sua volta garantito la sponsorizzazione attraverso una lettera ufficiale inviata alla stessa Dorna. Tutto finito e dubbi fugati? No, perché anche la testata tedesca motorsport-magazine torna sull’argomento, andando ancora più a fondo: “Aramco non rientra tra le società controllate direttamente dal principe, ma dalla sua famiglia”.
In effetti il nome “Aramco” non compare mai nella lettera di conferma inviata dal principe Abdulaziz bin Abdullah Al Saud a Dorna e non è escluso che davvero, per convincere gli altri membri della famiglia a scendere in campo con il marchio di Aramco possa servire un grande nome. Che dovrebbe essere quello di Valentino Rossi, anche se il campione di Tavullia sembra determinato a dire basta. Da qui le voci sulla possibilità che se il Dottore dovesse restare fermo sulle sue posizioni, l’intera operazione potrebbe saltare, o comunque ridimensionarsi, con Tanal che finanzierebbe il Team VR46 con una società diversa da Aramco. Praticamente un terremoto, sempre ammesso che le ricostruzioni fornite abbiano un fondo di concretezza.
La nebbia sull’intero affaire non s’è diradata e il dato di fatto, al momento, è solo questo, con motorsport-magazin che, però, aggiunge che questa confusione possa essere stata deliberatamente creata dai salotti sauditi per raggiungere uno scopo ben preciso: “la confusione sull'affare Aramco potrebbe essere sta creata ad hoc per garantire l'impegno di un grande pilota. Il principe Abdulaziz non ha nascosto di volere a tutti i costi Valentino Rossi”. Ma Rossi, come ormai sembra chiaro a tutti, non sembra avere intenzione di diventare un pilota del suo stesso team. Il fatto che ci sia stato un interesse anche per Maverick Vinales potrebbe effettivamente far pensare alla necessità di portare nella neonata squadra un top rider sin da subito, per garantire un rientro rispetto all’importantissimo investimento della famiglia saudita e anche per far digerire al principe Abdulaziz bin Abdullah Al Saud il rifiuto di Valentino Rossi.