Secondo Simon Patterson, il corrispondente di TheRace che spesso anticipa molte notizie del paddock, il patto tra Aprilia e Maverick Vinales è già siglato e si tratta solo, ormai, di definire tempi e modi per l’ufficializzazione. A pensarla come il giornalista inglese sono in molti e da Aprilia, però, non arrivano conferme. Anzi, la posizione di Massimo Rivola è stata più che chiara: “Vinales ci piacerebbe tantissimo, se davvero dovesse separarsi da Yamaha prima dei tempi stabiliti dal loro contratto proveremmo certamente a portarlo in sella alla nostra moto. Ma attualmente Vinales è ancora un pilota Yamaha e non siamo abituati a contattare chi ha un contratto in essere con altri”. Parole, quelle di Rivola, pronunciate poche ore prima del comunicato con cui Yamaha e Vinales hanno poi realmente ufficializzato la loro separazione a fine stagione. E’ chiaro, dunque, che a Noale si sono messi in moto per formulare una proposta al pilota e al suo staff. Ma se i dubbi di tutti riguardano l’effettivo interesse che potrebbe avere Vinales ad accettare la scommessa Aprilia (tra l’altro con impressionante riduzione di ingaggio), non manca chi nutre dubbi sull’esatto contrario.
La domanda che viene da farsi è: davvero Aprilia è interessata a fare uno sforzo anche economicamente rilevante per prendere Maverick Vinales? La risposta, stando alle parole di Rivola, è “sì”, ma i dubbi restano e sono anche tanti. Dubbi che non riguardano l’incostanza di Vinales o il suo profilo psicologico di pilota che tende a demoralizzarsi o innervosirsi. Quelli sono aspetti su cui, di fatto, si può sempre lavorare e che, in ogni caso, rappresentano una variabile piuttosto che una costante. La certezza, invece, è che lo spagnolo potrebbe non essere, proprio per caratteristiche di guida, il pilota adatto per la RS-GP. E’ una moto che è cresciuta tanto, che ha un avantreno granitico e che non disdegna di essere maltrattata, ma che ha qualche problemino in curva, soprattutto in percorrenza. Non è, come ha riconosciuto anche Andrea Dovizioso nei recenti test, una moto facile da far curvare come invece potrebbe essere una Yamaha o anche una Suzuki (le uniche due moto su cui si è seduto Vinales in MotoGP). E non potrebbe essere altrimenti, visto che è stata sviluppata negli ultimi anni da Aleix Espargarò, che è da sempre uno dalla staccata aggressiva e che ha uno stile diametralmente opposto a quello di Maverick Vinales. Qualcuno potrebbe obiettare che un campione è in grado di andare forte con tutto e che Jorge Lorenzo ha saputo vincere con quella che, forse, era la meno adatta a lui tra tutte le moto in griglia: la Ducati. Ma Maverick Vinales è Jorge Lorenzo? Il palmares parla da solo!
Inoltre Aprilia sembra intenzionata a proseguire anche l’avventura con Andrea Dovizioso, che ormai ha fatto capire di non essere più tanto interessato a tornare alla vita del pilota di MotoGP, ma di essere pronto a valutare un ruolo da collaudatore, magari con la possibilità di parecchie wildcard (che ad Aprilia spetterebbero in virtù delle concessioni di cui gode). Anche Dovizioso, però, è uno da frenata aggressiva e negli anni in Ducati è esattamente in questa direzione che ha sviluppato il suo stile di guida e che potrebbe tornare utile ad Aprilia. Paradossalmente, ma siamo prontissimi ad essere i primi a gioire se finissimo smentiti, sopra ad una RS-GP potrebbe trovarcisi meglio un Danilo Petrucci che un Maverick Vinales, non fosse altro che per caratteristiche affini a quelle dell’unico pilota che, fino ad oggi, ha curato lo sviluppo di quella moto. In Aprilia, sia inteso, c’è una grande certezza e pure un grande dubbio. La grande certezza riguarda la competitività della moto, che è oggettivamente cresciuta e che oggi è pienamente all’altezza di tutte le altre in griglia. E il grande dubbio riguarda, invece, la posizione che questa moto avrebbe occupato se Aprilia avesse potuto contare su un top rider. Vinales è un top rider, è rimasto improvvisamente libero ed è più che comprensibile che proveranno a prenderlo, ma davvero in questa MotoGP, Marc Marquez escluso, di può parlare ancora di top rider? Oppure non si può più prescindere dallo stile di guida del pilota rispetto alle caratteristiche della moto?
Tralasciando, infine, le questioni meramente tecniche, non possono passare in secondo piano neanche quelle economiche. Si dice che Aprilia potrebbe beneficiare di un extrabudget messo a disposizione dal Gruppo Piaggio qualche mese fa (per provare ad invogliare Andrea Dovizioso) e che quella somma potrebbe, oggi, essere riproposta a Maverick Vinales. Si tratta, comunque, di una cifra distante anni luce dagli otto milioni di Euro a stagione che attualmente il pilota percepisce e se da un lato è più che probabile che Maverick Vinales sia disposto a ridurre notevolmente il suo ingaggio, dall’altro non appare credibile che la riduzione superi abbondantemente la metà di quanto guadagnato fino ad ora. Aprilia, quindi, dovrebbe fare uno sforzo ulteriore, arrivare quasi a svenarsi per dirla in termini spiccioli, per convincere un pilota che per caratteristiche non è la migliore scelta possibile per la RS-GP e che, inutile girarci intorno, ha già fallito in sella alla M1. Spesso avendo anche reazioni poco aziendaliste e lasciandosi andare a dichiarazioni tutt’altro che edificanti per il marchio che gli forniva la pappa sul piatto. Cara Aprilia, pensaci bene… perché forse non vale lo sforzo. Anche se, visto che ormai sembra cosa fatta, ci auguriamo veramente di sbagliare!