image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Il tempo non cancella niente: Jules Bianchi, Suzuka 2014 e un rimpianto che non passa

  • di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

5 ottobre 2024

Il tempo non cancella niente: Jules Bianchi, Suzuka 2014 e un rimpianto che non passa
25 anni fermi lì, paralizzati nel tempo. Quelli del sorriso di Jules Bianchi, dei suoi sogni di successo in Formula 1, dell'orgoglio di chi indossa i colori della Ferrari immaginandosi un giorno pilota ufficiale. Il tempo non cambia niente, a dieci anni esatti dal tragico incidente di Suzuka 2014, in un anniversario bagnato ancora dallo stesso dolore

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Le fotografie non invecchiano. Jules Bianchi ha lo stesso sorriso di allora, quello grande e spensierato di un ragazzo che a 25 anni insegue il suo sogno. Gli occhi buoni, il fare di un ammaliatore a cui nessuno, dicono gli amici, riesce a resistere. Resta lì, dentro ai ricordi e alle fotografie, in un eterno tempo presente che non cambia, non sbiadisce. Sono passati dieci anni da quelle immagini, esattamente dieci anni dal 5 ottobre 2014, il giorno di un incidente sotto la pioggia battente di Suzuka, che ha cambiato la storia della Formula 1. Uno schiaffo, a vent'anni dal weekend nero di Imola 1994, dall'ultimo morto in Formula 1, dalla paura. Una ferita aperta per uno sport improvvisamente di nuovo vulnerabile, e un dolore senza tregua per chi - quel giorno a Suzuka - ha perso Jules. Il pilota, il giovane talento destinato a un futuro brillante, il primo membro dell'appena nata Ferrari Driver Academy. E l'uomo, il ragazzo a cui nessuno riusciva a dire di no, il cuore di un paddock che non l'ha mai dimenticato. 

20241005 095001170 8369

Non bastano dieci anni a curare una ferita come quella che si è aperta quella domenica a Suzuka, non basterà nessuna misura del tempo. Si va avanti, si comprende, si fa pace con il destino, la sorte, la sfortuna. Ma la pioggia sulla pista giapponese continuare a cadere a ogni anniversario di quel 5 ottobre e a dieci anni da quel giorno, dentro a una cifra grande e spaventosa, la pioggia sembra cadere ancora più forte. Acqua che non lava via il dolore e il rimpianto, la consapevolezza che le cose sarebbero potute andare in modo diverso. Che un mezzo di recupero non doveva trovarsi lì, ai margini della pista, mentre le monoposto giravano con doppia bandiera gialla senza safety car, che Jules doveva andare più lentamente in quel passaggio, che se la monoposto di Sutil non fosse uscita lì di pista, nello stesso punto di Jules, oggi avremmo un'altra storia da raccontare. Sono "se e ma" che non servono a niente, perché l'unica certezza è l'assenza di Bianchi a dieci anni da quella domenica giapponese. Nove mesi di coma, nove mesi di una speranza attaccata al filo. "Forza Jules" ripetevano tutti, anche quando appariva ormai evidente che la forza servisse a chi era costretto ad andare avanti, a togliere la testa da quel 5 ottobre, dalla rabbia e dalle domande.

"Ciò che ci fa andare avanti è la consapevolezza che da quel giorno la Formula 1 è diventata più sicura" dice papà Philippe Bianchi, ricordando l'impatto che la morte del figlio ha avuto sul circus, a vent'anni dall'ultima morte in F1, quella di Ayrton Senna nel 1994. Un'organizzazione costretta a rimettere i piedi per terra, a fare i conti con il dolore e la sicurezza, con il senso di ingiustizia. Negli anni successivi è arrivata la Virtual Safety Car, l'Halo, una maggior attenzione all'esposizione di bandiera rossa e all'uso di mezzi di recupero in pista. C'è tanto ancora da fare e il rischioso mancato incidente di Pierre Gasly proprio a Suzuka nel 2022 lo dimostra, ma l'impatto della morte del pilota francese - stella nascente di una Formula 1 che negli anni successivi lo avrebbe sicuramente ricordato per il suo talento e i successi ottenuti - è stato enorme per tutto l'ambiente. L'eredità di Jules risiede lì, in un cambiamento reale, così come resta tra le mura della Ferrari Driver Academy. Un centro di crescita dei piloti di Maranello che Bianchi ha inaugurato come primo pilota della storia della FDA e che dopo di lui, nei dieci anni successivi, ha formato decine di ragazzi, dando una speranza ai loro sogni, consegnandoli al mondo del motorsport. Sono certezze che curano il rimpianto in una giornata fatta di un dolore che però non si lava via, e che non si scioglie nella pioggia del 5 ottobre. Neanche dieci anni dopo.

20241005 095006410 7438

More

Formula 1, quanto vale l'accordo decennale con il gruppo di Louis Vuitton, Moet e TAG Heuer?

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Formula 1

Formula 1, quanto vale l'accordo decennale con il gruppo di Louis Vuitton, Moet e TAG Heuer?

Jules Bianchi, il primo talento della Ferrari Driver Academy: come il francese ha costruito la strada di mille talenti

di Alice Cecchi Alice Cecchi

Formula 1

Jules Bianchi, il primo talento della Ferrari Driver Academy: come il francese ha costruito la strada di mille talenti

Sono passati dieci anni dall’incidente di Jules Bianchi, ma la Formula 1 non lo dimentica: da Hamilton a Leclerc, le dediche all’amico scomparso

di Alice Cecchi Alice Cecchi

Formula 1

Sono passati dieci anni dall’incidente di Jules Bianchi, ma la Formula 1 non lo dimentica: da Hamilton a Leclerc, le dediche all’amico scomparso

Tag

  • Formula 1
  • Giappone
  • jules bianchi
  • Motorsport
  • Sport

Top Stories

  • Imane Khelif maschio biologico? Dopo il test del dna le pugili olimpiche si rivoltano. Chelsey Heijnen sbotta: “Avrei potuto vincere un titolo mondiale, ma…”

    di Riccardo Canaletti

    Imane Khelif maschio biologico? Dopo il test del dna le pugili olimpiche si rivoltano. Chelsey Heijnen sbotta: “Avrei potuto vincere un titolo mondiale, ma…”
  • Questa Ferrari (con Leclerc, ma pure Hamilton) sta diventando una certezza. Il motivo? Finalmente si cominciano a imbroccare le strategie. Perché a vedere la gara del Montmelò...

    di Luca Vaccaro

    Questa Ferrari (con Leclerc, ma pure Hamilton) sta diventando una certezza. Il motivo? Finalmente si cominciano a imbroccare le strategie. Perché a vedere la gara del Montmelò...
  • LA BOMBA di John McEnroe: c’è un giocatore che dovrebbe essere alla pari di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e no, non è Musetti

    di Giulia Sorrentino

    LA BOMBA di John McEnroe: c’è un giocatore che dovrebbe essere alla pari di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e no, non è Musetti
  • Imane Khelif (un maschio biologico?) sospesa da tutte le gare dopo il referto? Ma perché non fa un nuovo test del dna? E cosa succederà con l’oro delle Olimpiadi vinto a Parigi 2024?

    di Riccardo Canaletti

    Imane Khelif (un maschio biologico?) sospesa da tutte le gare dopo il referto? Ma perché non fa un nuovo test del dna? E cosa succederà con l’oro delle Olimpiadi vinto a Parigi 2024?
  • Hamilton, Ferrari, Terruzzi e la fine della magia: “Lewis vorrebbe scappare”. E se Verstappen è ancora superman in Formula 1, il compagno di Leclerc “ha perso i super poteri”? “Quando ti infila Hulkenberg...”

    di Domenico Agrizzi

    Hamilton, Ferrari, Terruzzi e la fine della magia: “Lewis vorrebbe scappare”. E se Verstappen è ancora superman in Formula 1, il compagno di Leclerc “ha perso i super poteri”? “Quando ti infila Hulkenberg...”
  • La MotoGP ad Aragon è tutta in Marc Marquez che manda a fare in c*lo i giochini della Dorna: per quello che ha fatto, ma anche per come si è imposto

    di Cosimo Curatola

    La MotoGP ad Aragon è tutta in Marc Marquez che manda a fare in c*lo i giochini della Dorna: per quello che ha fatto, ma anche per come si è imposto

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Jules Bianchi, il primo talento della Ferrari Driver Academy: come il francese ha costruito la strada di mille talenti

di Alice Cecchi

Jules Bianchi, il primo talento della Ferrari Driver Academy: come il francese ha costruito la strada di mille talenti
Next Next

Jules Bianchi, il primo talento della Ferrari Driver Academy:...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy