Pecco Bagnaia e Marc Marquez si stavano passando a vicenda il miglior tempo del venerdì del Qatar come se fosse una palla da rugby, fino a quando - a bandiera a scacchi esposta - è arrivato Franco Morbidelli: due decimi abbondanti di vantaggio al T3, guida spumeggiante nell'ultimo settore di Losail che somiglia al petalo di un fiore, lui che sul casco ne ha dipinti parecchi. 1'50"830 sul traguardo - a quaranta millesimi dal record della pista firmato da Jorge Martín lo scorso anno - per la felicità di Uccio Salucci: "Fantastico, un Franco pazzesco, velocissimo. L'anno scorso era qui da spettatore dopo il trauma cranico. Quest'anno invece al secondo turno siamo primi, la moto gli piace. Aveva un po' di problemi al T3, ma Vale gli ha dato due o tre tocchetti, qualche indicazione sulle traiettorie che facevano gli altri, e siamo riusciti a sistemarlo. Ben venga, adesso dovremo cercare un po' di passo, che secondo me ci manca rispetto ai due Marquez e anche a Pecco. Dovremo anche capire che gomma montare, sicuramente per la Sprint la soft, per la lunga la media, anche se con quella non siamo ancora a posto. Grande anche Diggia che è quarto, bellissima prestazione del Team".
Sì, perché tra le Ducati gialle di Valentino Rossi, sbarcato in Qatar per seguire da vicino i suoi piloti e molto presente ai box sin dalle FP1, ci sono quelle rosse ufficiali di Pecco Bagnaia e Marc Marquez. L'ordine non è casuale, anzi è importantissimo: per la prima volta in questa stagione, al venerdì, Pecco ha chiuso davanti al suo compagno di squadra, sferrando un time attack spaziale dopo aver rincorso il 93 - partito in grande spolvero tra la polvere e il poco grip di Lusail - per tutta la giornata. Li separano solamente 22 millesimi (il pilota di Chivasso ne paga 145 da Morbidelli), li accomuna il lavoro svolto nel finale di turno, quando - mentre tutti montavano una morbida fresca al posteriore - loro due hanno scelto di portare avanti con lungimiranza il consumo sulle gomme medie, che si dice possano essere utilizzate anche per la Sprint visto il decadimento sostanziale delle soft dopo pochi giri. Sarà uno dei grandi temi del weekend, una questione su cui Pecco e Marc sembrano già aver acquisito un vantaggio di dati e conoscenza sul resto del gruppo che - Morbidelli a parte - li insegue anche nella simulazione di qualifica.

Ad un decimo abbondante dalla coppia di Borgo Panigale, come anticipato da Uccio, c'è un ottimo Fabio Di Giannantonio, che precede Alex Marquez e con lui completa una dicitura che sentiamo sempre più spesso: cinque Ducati nelle prime cinque posizioni, anche oggi. Prima delle altre, la Yamaha di un Fabio Quartararo andato ben oltre le sue possibilità, soprattutto nel T4, settore in cui storicamente la M1 tira fuori la lingua in confronto al Desmo, dove oggi invece El Diablo ha fatto segnare il miglior intertempo. A mezzo secondo e a sei decimi dalla vetta troviamo le KTM di Pedro Acosta e Maverick Vinales, che tengono la barra dritta, davanti alla Gresini di Fermin Aldeguer e alla Honda di un Johann Zarco che anche oggi ha piazzato la sua zampata: chiude la top ten (otto decimi da Morbidelli per la Honda numero 5 di Lucio Cecchinello) e accede direttamente al Q2, che si disputerà domani alla 14:50 italiane. Sarà preceduta da una Q1 in cui si daranno battaglia tutte le Aprilia: la migliore oggi è stata quella di Ai Ogura, quindicesimo, mentre Marco Bezzecchi ha chiuso diciottesimo ad un secondo e tre dalla vetta, scalzando per due decimi Jorge Martín, 19° e tutto sommato sorprendente viste le sue condizioni. Il campione del mondo in carica si è lamentato più dei movimenti scorbutici della RS-GP in apertura del gas che delle magagne fisiche che si porta dietro. Più accreditati, al momento, per andarsi a giocare la pole insieme agli altri sono Alex Rins - undicesimo nel venerdì di Lusail - davanti alle Honda ufficiali di Luca Marini, Joan Mir e alla KTM di Brad Binder. Ha fatto intravedere buoni segnali all'inizio del turno Enea Bastainini, che non è stato all'altezza nel time attack conclusivo (sedicesimo), forse frenato dalle bandiere gialle esposte per la scivolata di Jack Miller, diciassettesimo.
