Julià Marquez è il padre di Marc e Alex, per oggi Alex e Marc. Segue le gare nel box, da sempre. Quando i due fratelli correvano in categorie diverse si cambiava la maglietta, metteva prima quella di uno e poi dell’altro. E anche adesso passa le gare così, inquadrato sporadicamente quando l’azione in pista si fa decisiva per uno dei due. E l’immagine di papà Julià è sempre la stessa da anni: urla e prega, agitatissimo, incrociando tutte le dita che si trova in mano mentre gli occhi si mangiano il monitor dei tempi.
Atteggiamento più che comprensibile se pensiamo alle gare rocambolesche di Marc Marquez, sempre sul filo e spesso oltre il limite. Tuo figlio è il pilota più veloce del mondo e la cosa ti fa impazzire, roba da tachicardia. Ma è bastato vederlo a Le Mans, mentre il Marquez sulla Honda HRC era Alex, per capire che c’è molto di più.
C’è l’amore per i figli. Un affetto smisurato e la voglia di esserci, di proteggerli con quelle dita incrociate anche se questi viaggiano a 350Km/h su di un proiettile con le ruote. Lui, da lì, fa tutto quello che può. Anche se ormai sono entrambi nella squadra più importante del paddock, Julià rimane in prima linea a sbraitare in mondovisione, oggi l’ha fatto ancora perché suo figlio Alex è cresciuto. È diventato grande Alex, uscendo dall’ombra del fratello più ingombrante della storia del motorsport. In tutto questo lui, papà, non ha mai fatto l’errore di tifare più l'uno dell'altro, mai fatto mancare al suo figlio più umano il calore e l’amore che gli sono serviti ad arrivare dov'è adesso.
Perché se oggi sono entrambi lì non può che essere, almeno in parte, merito suo. E in un attimo, mentre sei impegnato -come sempre- a pensare ad altro, capisci che potresti essere un padre migliore per i tuoi figli. Quando ti chiedono se hanno fatto un bel disegno, se sono bravi con la bicicletta, se sono veloci a correre. E tu magari sei lì, con il telefono in mano che rispondi annoiato senza nemmeno guardarli. Perché hai già visto tutto, e anches e non succede sempre quando succede è già abbastanza.
Il vecchio Julià dal canto suo sa bene cosa voglia dire avere un figlio eccezionale. Ed anche se per lui una gara dei figli è come per noi un disegnino da attaccare al frigorifero, il suo atteggiamento è sempre lo stesso. Felice, sorpreso e sempre presente. Magari a cena i due Marquez ci scherzano su, lo prendono un po’ in giro, ma in fondo se vuoi fare il padre devi imparare ad emozionarti. Ad essere anche tu un po’ più bambino.
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