C’è una grande incognita nella nazionale italiana di atletica a queste olimpiadi ed è Gianmarco Tamberi. Il campione di tutto è forse l’atleta più motivato al mondo a vincere queste olimpiadi. La sua casa è piena di torri Eiffel, rimandi alle olimpiadi, ha i cinque cerchi disegnati sul muro.
Dopo la folle gara di Roma nessuno aveva dubbi sulla sua vittoria a Parigi, ma come tutti i grandi sogni è arrivata una batosta che nessuno di aspettava: Gimbo in ospedale per possibili calcoli renali a tre giorni dalla qualifica del salto in alto. Chi ha seguito la gara di qualifica ha visto un Tamberi non al 100%, stanco, incazzato e con poche energie. Un atleta che però, nonostante tutto, rimane fedele alle amicizie e va ad aiutare il suo brother from another mother, Mutaz Barshim, quando si ferma per il dolore di un crampo. \
Un po’ a fatica e facendoci mettere le mani nei capelli più volte, Gimbo riesce a qualificarsi per la finale di sabato. Difficile fare un pronostico non conoscendo le reali condizioni di salute di Gianmarco, ma conoscendo la persona e l’atleta molto probabilmente ci farà sognare nuovamente. Anche a Tokyo era stato dato per finito dopo una qualifica molto altalenante e dopo aver rischiato di rimanere fuori dalla finale.
I suoi maggiori avversari sono Mutaz Barshim, uno dei migliori amici di Tamberi con cui ha diviso l’oro di Tokyo come a suggellare un’amicizia che dura ormai da anni. Il Barshim nella forma migliore saltava 2.43m, solo 2cm dal record del mondo, ma nell’ultima stagione non è mai salito sopra i 2.31m. Questa sarà la sua ultima olimpiade – forse anche l’ultima gara? – e potrebbe stupire tutti trovando le energie e le forze per vincere l’oro. A proposito di oro, i due campioni olimpici in carica hanno già dichiarato che questa volta non ci sarà nessun oro condiviso, si lotterà fino alla fine.
Poi c’è il coreano Sanghyeok Woo a 2.33m in stagione con un personale di 2.36m che non ha convinto particolarmente durante le qualifiche ma che è sempre lì pronto ad accaparrarsi una medaglia nelle occasioni che contano. Ci sono altri due atleti che potrebbero arrivare dalle “retrovie” e tentare un attacco al podio: il neozelandese Hamish Kerr, medaglia d’oro ai mondiali indoor di Glasgow, e l’americano Shelby McEwen che nella qualifica non ha mai fatto un salto nullo. Ma i concorsi sono notoriamente difficili da prevedere, soprattutto i salti in elevazione in cui si deve superare un’asticella. Tutto potrebbe succedere, noi ovviamente speriamo che il capitano azzurro Gimbo Tamberi ci stupisca nuovamente con una scenetta come quella di Roma in cui ha tirato fuori le molle dalle scarpe chiodate.