Sì, avete capito bene, alle Olimpiadi di Parigi ci sono anche le moto e sono indiscusse protagoniste nel ciclismo su pista e in particolare nel Keirin. Stiamo parlando del Derny, figura spesso trascurata, ma fondamentale in tali specialità. Nello specifico una moto leggera che prende il nome dall'azienda francese che per prima la realizzò negli anni Cinquanta, il cui compito è quello di fare da “lepre” per i ciclisti, portandoli a velocità elevate prima che si lancino nella competizione vera e propria. In eventi come la specialità olimpica del Keirin, il Derny svolge un ruolo cruciale. Questa moto, ora completamente elettrica, è condotta da un pilota esperto, mantiene una velocità costante fino a lasciare i ciclisti a competere negli ultimi giri della gara. Solitamente mantiene una velocità iniziale moderata e aumenta gradualmente fino a raggiungere circa 50 km/h per gli uomini e 45 km/h per le donne. Lo abbiamo visto in primo piano in tv durante le batterie di qualifica al velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines di Parigi e non è passato inosservato. Gli atleti, infatti, corrono la loro gara sulla distanza totale di 6 giri di velodromo, 3 dietro il Derny che conquista tutti i primi piani televisivi nei rettilinei. Una volta che si sposta dalla pista, i ciclisti si lanciano in uno sprint per la vittoria. Il suo ruolo in queste competizioni in realtà non è solo tecnico, ma anche psicologico. I piloti di Keirin devono avere un'intuizione perfetta, sapendo quando accelerare, restare in scia e mantenere la velocità ottimale, creando un ritmo che favorisca una gara avvincente e sicura.
La fiducia tra ciclisti e piloti è fondamentale, poiché qualsiasi errore potrebbe compromettere l'intera gara. I modelli moderni, rispetto alle biciclette motorizzate del passato, sono appositamente costruiti per l'occasione, progettati per garantire una guida fluida e costante, con motori che permettono di raggiungere e mantenere velocità precise. La costruzione del Derny deve essere tale da garantire sicurezza sia per il pilota che per i ciclisti che lo seguono da vicino. Questo mezzo, spesso sottovalutato, si rivela quindi fondamentale per creare le condizioni perfette per gare emozionanti e avvincenti. E mentre il mondo si prepara a guardare straordinari atleti competere su una specialità nipponica a medaglia dal 2000, noi faremo il tifo per il Derny che continuerà a svolgere silenziosamente il suo ruolo, garantendo che ogni gara sia sempre pronta per una spettacolare esplosione di velocità e strategia.