La maggior parte dei piloti della MotoGP sta sibillinamente lasciando intendere che sarebbe meglio limitare un po’ la velocità delle moto. E poi c’è Jack Miller, che con la maggioranza non ci è entrato mai niente, e che, manco a dirlo, se ne esce con una posizione differente: “Sarebbe bello toccare i 370 km/h, tanto se vai a 360 o a 370 non cambia niente”. Il pilota australiano, però, adesso dovrà farlo con colori differenti, perché è di oggi la notizia del suo passaggio in KTM, nel team ufficiale, a dividere il box con Brad Binder. Niente più Ducati, quindi, dopo gli anni in Pramac e quelli nel Team Lenovo, con Miller che alla fine ha scelto di restare in una squadra ufficiale per provare a vincere un mondiale che non ha mai nascosto di sentire alla sua portata. In KTM ritroverà Francesco Guidotti e troverà una moto che per caratteristiche non è troppo diversa dalla Desmosedici, ma che da un paio di anni a questa parte sta mostrando qualche limite tecnico che gli ingegneri austriaci non riescono a superare. Sarà compito proprio di Miller, che comunque è già uno dei piloti più esperti della griglia nonostante la giovane età, aiutarli in questo.
Ma per il futuro c’è tempo. Adesso c’è ancora una stagione da giocarsi con Ducati e c’è la volontà di onorare al meglio una storia d’amore e di sport che anche nell’addio annunciato in queste ore s’è dimostrata solida e ancora forte. Sembra un paradosso, ma basta leggere le parole di Miller o anche quelle utilizzate da Ducati nel comunicato ufficiale per avere come la sensazione che nessuno dei due è pienamente convinto che salutarsi sia la scelta migliore. “Sono stati cinque anni davvero importanti per me – ha detto l’australiano - insieme a Ducati ho ottenuto diversi podi, tra cui due vittorie che non dimenticherò mai. Oltre a due campionati costruttori, un titolo a squadre e un quarto posto in campionato, la mia migliore classifica di sempre in MotoGP. Insieme al Pramac Racing Team e al Ducati Lenovo Team sono cresciuto come pilota e anno dopo anno ho sempre sentito che con loro stavo trovando la mia versione migliore. Il prossimo anno ho una nuova sfida davanti a me, ma in questo momento penso solo a finire questa stagione con la mia squadra nel miglior modo possibile. Voglio ringraziare tutta Ducati Corse, il mio team, Gigi, Paolo e Davide e le persone che hanno lavorato con me in queste cinque stagioni”.
Parole che magari possono essere anche di circostanza, ma Jack Miller non è uno che fa della circostanza il suo stile. Parole sentite, quindi, come sentite sembrano anche quelle scelte da Ducati per un addio che suona di arrivederci e che si riassumono in tre definizioni: talentuoso, sincero, leale. “Insieme a Jack abbiamo avuto cinque stagioni molto belle, durante le quali abbiamo ottenuto risultati davvero importanti per noi – ha detto Gigi Dall’Igna - Miller è un pilota di grande talento, che ha sempre saputo interpretare molto bene la Desmosedici GP, ma soprattutto è una persona sincera e leale e abbiamo sempre potuto contare sul suo impegno. Lo ringrazio per tutto il lavoro che ha svolto per conto della Ducati, del Ducati Lenovo Team e di tutti i nostri sponsor che abbiamo avuto in questi cinque anni e gli auguro buona fortuna per il suo futuro”.