Un nono posto che sa di vittoria, una Dakar che non è stata come le altre, un record che rimarrà nella storia della competizione. L’assoluto vincitore dell’evento è, a mani basse, Joan Lascorz che, insieme al copilota Miguel Puertas ha concluso al nono posto nella classifica posto nella classifica della categoria Side-by-side (SSV T4) diventando il primo pilota tetraplegico a disputare la Dakar. Il rally si è concluso oggi a Jeddah, proprio dove è iniziato tutto questo, e il catalano, completando tutte le prove, è anche diventato il primo a finire una gara così appassionante. I due spagnoli hanno percorso gli ultimi 680 chilometri della tappa finale in assoluta scioltezza, visto anche la mezz’ora di vantaggio dal rivale più vicino.
Durante tutte e dodici le giornate il Buggy Masters Team ha guidato un buggy speciale adattato da Guidosimplex con una sola mano sul volante e l'altra sull'acceleratore per 8.000 chilometri. L’enorme soddisfazione e poi arrivata al termine della Dakar con Joan Lascorz che ha espresso tutta la sua felicità con alcune parole: "Grazie a tutte le persone che ci sono state dietro, che ci hanno aiutato: grazie di cuore a tutti, senza tutti voi non sarebbe stato possibile. È stata una Dakar molto dura. Non solo per me, le persone anche i più esperti mi hanno detto che questa edizinoe è stata piuttosto dura” ha detto al termine della competizione. Il catalano infatti, oltre alle fredde notti del deserto, ha subito anche un’infezione alle urine che hanno condizionato il suo riposo: “Ho sofferto molto in questi giorni. Quando la febbre è salita ho pensato che il giorno dopo sarei guarito, ma i chilometri si accumulavano sul mio corpo e ogni mattina che mi svegliavo ero più stanco e affaticato”.
Indispensabile è stato l’aiuto di Miguel Puertas: “Abbiamo guidato bene fino alla fine, giorno dopo giorno senza commettere errori. Il mezzo ha funzionato meravigliosamente. Ringraziamo il team tecnico del Buggy Masters Team per il loro lavoro. Abbiamo superato la Dakar senza forare una sola ruota, senza rompere nessuna cinghia di trasmissione, Miguel non ha dovuto prendere la pala per tirarci fuori da una duna, non ci siamo incastrati in nessuno”. Insomma nonostante tutto, la gara dei due è filata liscia e adesso, stremati, il pensiero è uno soltanto: “Ho bisogno di riposo – ha scherzato il catalano su Motosan - Abbiamo avuto qualche giorno di motori, rumore, generatori, compressori, radiali, persone che lavorano giorno e notte. Non c'è pausa da mezzo mese, nemmeno per un minuto. Nonostante si aspettasse di essere più competitivo, però, resta il merito e la soddisfazione di aver superato un grande traguardo: “Il buggy non ho potuto guidarlo comodamente, credo di aver fatto troppa fatica con le sospensione e quando andavo troppo forte il mio corpo se ne è accorto – ha concluso - Ma eccoci qua! Sfida raggiunta: Dakar finita. Senza allenamento e senza conoscere il mezzo. Non gareggiavo da due anni ed eccoci qui al traguardo”.