Tra gli appassionati che hanno seguito da casa, lo scorso fine settimana, quella che verrà ricordata come una gara surreale sul circuito di Spa c’era anche Jean Alesi, ex amatissimo pilota Ferrari che, intervistato da La Repubblica, ha spiegato come in quelle condizioni di maltempo non si potesse e non si dovesse correre. La visibilità era troppo bassa e il rischio di incidenti troppo alto, sopratutto se - come in questo caso - non parliamo di una pista qualsiasi ma di Spa. Esattamente due anni fa infatti, il 31 agosto 2019, Alesi vide suo figlio Giuliano coinvolto nell’incidente di F2 in cui perse la vita il giovane Anthoine Hubert.
Il francese si è detto quindi concorde con la scelta della direzione gara di aspettare e non far scendere i piloti in pista: "Ai miei tempi abbiamo vissuto tragedie indimenticabili, adesso la sicurezza è il primo obiettivo". Una decisione che ha sollevato non poche polemiche ma che, ha aggiunto Alesi, si sarebbero scatenate anche se i piloti fossero scesi in pista.
All'ex pilota Ferrari non è invece piaciuta la decisione finale presa da Michael Masi e dalla direzione gara con i tanto discussi due giri in regime di safety car portati a termine solo per poter assegnare la vittoria del GP: "Ecco questo era assolutamente evitabile. Nel calcio mica funziona così. Non è stato un grande spettacolo da vedere. Ma il problema sono i regolamenti: bisogna metterci mano e rivederli, altrimenti fin quando esistono e sono applicabili, sarà possibile usarli. Il fatto è che oggi l’amministrazione della F1 è talmente complessa che qualsiasi scelta provoca reazioni a cascata. Comunque sì, sarebbe stato meglio annullare del tutto la gara, la figura sarebbe stata migliore".
La gestione di Spa lascia comunque incredulo l’ex pilota che, nel corso dell'intervista, fa notare come a Monza o Silverstone il minimo sospetto, o la più piccola preoccupazione, vengano subito prese in considerazione e gestite senza aspettare che qualcosa di più pericoloso accada in pista: "A Spa c’è un morto all’anno in quel punto (Eau Rouge, ndr.), anche in altre categorie, ma non hanno fatto mai nulla. Lo faranno la prossima stagione perché hanno chiuso un contratto con le moto che hanno bisogno della ghiaia nelle vie di fuga. Questo sì che è inaccettabile".