Continua la guerra legale dell'ex pilota brasiliano Felipe Massa che, dopo le dichiarazioni dell'ex patron del circus Bernie Ecclestone su Singapore 2008, ha deciso di intraprendere una lunga e dura battaglia legale contro la FIA e la FOM per ridiscutere il risultato del mondiale del 2008, vinto da Lewis Hamilton a Interlagos. A pesare sul risultato del campionato è stato sicuramente il risultato del Gran Premio di Singapore, poi entrato nelle polemiche a causa del caso del crashgate che ha coinvolto Flavio Briatore: uno scandalo per la Formula 1 di cui, ha rivelato Ecclestone, FIA e FOM erano a conoscenza. "Io e Max Mosley lo sapevamo ma scegliemmo il silenzio per non macchiare l'immagine di questo sport" aveva dichiarato il 93enne britannico, scatenando l'ira di Massa.
Se Singapore fosse stata annullata Felipe Massa avrebbe con ogni probabilità vinto il mondiale di quella stagione e proprio per questo motivo oggi, quindici anni dopo, pretende un risarcimento quantomeno economico da parte della Federazione. I piloti del circus, interrogati sul caso durante il weekend di Interlagos, hanno preferito il silenzio, e non si sono schierati dalla parte di Massa, come molte altre persone del panorama attuale della Formula 1. A dire la sua è stato invece l'ex team team principal Ferrari Jean Todt che, dopo anni alla presidenza della FIA, in un'intervista rilasciata a La Stampa ha dichiarato: "Non entro nella polemica. Per lui psicologicamente è stata molto dura. Forse potevamo essere più duri quando si è saputo di questa storia. Non c’è dubbio che il Gran Premio di Singapore è stato truccato e andava cancellato". Nessun dubbio quindi per Jean Todt: il Gran Premio di Singapore doveva essere annullato e da lì sarebbero arrivate le dirette conseguenze sul mondiale di quella stagione, in una storia molto diversa rispetto a quella che oggi conosciamo.