Il 2022 doveva essere l’anno di Ducati e magari sarà così, ma le prime quattro gare ci hanno restituito una situazione completamente diversa rispetto alle (giuste) aspettative di inizio stagione. I piloti con la Desmosedici 2022, a cominciare da Jack Miller e Pecco Bagnaia, si sono ritrovati a fare i conti con una moto decisamente acerba, piuttosto lontana da quella macchina precisa e svelta che continua ad essere la GP21. Potenziale altissimo ma difficoltà a farlo emergere quindi, al punto che la velocità massima è calata ed in testa al campionato c’è un freschissimo Enea Bastianini con la moto dello scorso anno. Tutti i piloti, o quasi, hanno provato a spiegare le differenze con la vecchia moto, incluso Johann Zarco: “Trovo questa Ducati fantastica e ha un potenziale enorme, ma purtroppo è molto difficile da sfruttare - ha raccontato durante la presentazione del GP di Francia, previsto - Ancora non ho trovato la chiave per sfruttarla. Ho la capacità di andare molto veloce, ma senza sentirmi davvero comodo, questa mancanza mi costa molto. La mia fase di adattamento alla Ducati è sempre migliore, perché possiamo vedere che quest’anno, rispetto al 2021, siamo evoluti molto nelle aree in cui ero debole. Perdevo tempo in frenata, invece ora no”.
La moto va fortissimo quindi, farla funzionare però non è così scontato. Lo sanno bene quei costruttori che lavorano con i quattro cilindri in linea, Yamaha e Suzuki, che hanno sempre puntato sulla facilità di guida rispetto alla potenza pura: al netto di critiche e mancanze, sono loro ad aver portato a casa gli ultimi due mondiali. “Dal punto di vista tecnico - ha continuato Zarco - devo riuscire a fare qualche piccolo passo in avanti per avvicinare di più la moto al mio stile di guida. Quando parlo di facilità intendo poter guidare la moto come voglio, fare sorpassi o traiettorie diverse quando è necessario. Una facilità generale per poter gestire le gare e vincere, perché anche una vittoria richiede gestione”.
Ducati al momento ha due possibilità per i piloti ufficiali: continuare con lo sviluppo o provare a tornare sui propri passi. Con tutte le probabilità, entro metà campionato la moto sarà più competitiva della GP21, ma bisognerà capire a che punto saranno gli altri, Marquez, Quartararo e le Suzuki in primis.