Passati i giorni dalla fine del GP del Qatar si possono raccogliere impressioni più lucide e a mente fredda e, magari, cominciare a pensare a medio/lungo termine in quella che è una stagione ricca di possibilità e di insidie. Johann Zarco nell'esaminare la sua prima gara in sella alla Honda RC213V del team LCR di Lucio Cecchinello non si è limitato a riportare le sue impressioni, ma ha indicato un vero e proprio cambio di rotta in casa HRC.
Sulle sue prestazioni in Qatarm Johann è stato quasi ottimista: "Ci mancano pochi decimi a giro, ma arriveranno con il tempo e lo sviluppo della moto. Però mi piace il modo in cui si guida questa moto, le informazioni raccolte ci hanno chiarito le idee. In Portogallo potremo avere un assetto diverso, vedremo, il fatto di correre su una pista meno veloce rispetto a Lusail dovrebbe darci meno svantaggio. Se riusciremo ad avere un miglioramento saranno informazioni preziose per comprendere i nostri punti di forza e di debolezza. Nei test non ottieni mai tutte le informazioni che raccogli in gara".
Ma quello che rende Johann Zarco ottimista è, paradossalmente, l'assenza di Marc Marquez. Secondo il pilota francese, infatti, è più efficace lavorare sulle indicazioni di più piloti, anche quelli di un team satellite come il suo, piuttosto che concentrarsi su uno solo, anche se fosse lui: "Non dovrebbero concentrarsi troppo su di me. Anche se posso essere più veloce, a volte, se condividiamo tutto nella squadra aiuteremo ad alzare il livello della Honda, sarà un vantaggio per tutti. In questo momento il grande cambiamento rispetto all’anno precedente è che non esiste un grande leader nella squadra ufficiale. Entrambi i team Honda sono molto simili e questo ci è utile per ottenere uno sviluppo completo della moto, e la Honda ora sta lavorando così. Posso capire che in passato avere Marc gli ha consentito di risparmiare tutti i problemi, ma poi forse si sono concentrati troppo su di lui". Questa disanima spiegherebbe anche come mai nessun altro pilota Honda abbia ottenuto risultati importanti e, dopo l'incidente di Marc, sia iniziato il declino anche dal punto di vista dello sviluppo.
Il francese non intende perdere tempo a recriminare e guarda con fiducia al lavoro che lo aspetta, anche in vista delle concessioni garantite alla Honda: "Abbiamo alcune concessioni, quindi ci saranno più prove e più pezzi da provare e questo sarà utile, chiaramente. Ma c’è un buon equilibrio sulla moto, non dobbiamo trovare il grande segreto ma le soluzioni giuste per tutti, e su questo Honda è sulla buona strada". Anche il suo compagno di squadra, Takaaki Nakagami, parla con ottimismo del futuro della Honda ed elogia il lavoro di Zarco e Mir; interessante notare come nessuno consideri il buon Luca Marini che, speriamo, sappia presto far parlare la pista, magari già a Portimao.