“Non ho intenzione di fare nulla di stressante”. Ha subito spiegato Jorge Lorenzo davanti alla stampa al suo ritorno nel paddock della MotoGP ad Aragon, dove ha passato un weekend diverso dal solito. “Non mi mancano i Gran Premi, i sacrifici, le cadute, la pressione. Mi manca lavorare con la mia squadra, guidare nei test quando vuoi che qualcosa funzioni meglio e le persone intorno a me. Ma mi piace tutto della mia vita attuale, mi sento molto fortunato”.
Lorenzo, che presto verrà celebrato “MotoGP Legend”, ha quindi fatto una panoramica della stagione 2021, a cominciare da Fabio Quartararo: “È vero, Fabio mi ricorda il mio stile di guida, è dolce e punta molto sulla velocità di percorrenza come facevo io. Mi ricorda me nel 2010, quando ho vinto il mio primo titolo. Penso che sarà in grado di vincerlo. Ha tutte le carte in mano e mancano poche gare alla fine del campionato”.
Il maiorchino poi ha parlato di Valentino Rossi, con cui ha lottato per buona parte della sua carriera: “Sono andato a trovarlo e abbiamo parlato un po' di tutto per dieci minuti. È contento, motivato a provare una nuova avventura con le auto, penso che abbia preso la decisione giusta. Anche per i migliori atleti arriva quel momento. E ora, a 42 anni, si godrà la vita, cosa che già sta facendo”. Vederli di nuovo insieme, magari alla 24 Ore di Le Mans, sarebbe un sogno per molti appassionati: “Siamo entrambi veloci in macchina. Non c'è pressione e non è necessaria molta preparazione. Andrebbe bene, ma non so se accadrà”.
Nell’analisi di Jorge Lorenzo non manca un pensiero su Maverick Vinales, primo pilota dell’era moderna a cominciare una stagione con una casa e finirla con un’altra: “Non so cosa sia successo - ha spiegato il 5 volte iridato - Maverick è sempre stato veloce e talentuoso e quando è convinto di poter vincere, fa buone gare e altri hanno difficoltà. Invece di migliorare... la rivalità con Fabio ha peggiorato le cose e forse ha iniziato a pensare troppo alle cose negative e a valutare un cambiamento. Forse con questo cambio, in Aprilia, troverà la motivazione per essere più convinto delle sue possibilità”.
Poi Lorenzo si concentra su Pedro Acosta. Il fenomeno della Moto3 viene seguito da Albert Valera, ex manager del maiorchino, che (tra gli altri) gestisce anche gli affari di Aleix Espargarò e Jorge Martin: “Anche se Albert non lavora più con me ci sentiamo spesso, quindi ho conosciuto Pedro. Mi ha spiegato come ragiona: Acosta è ossessionato dalla moto e dalla vittoria. È come Marc, o Casey, Valentino o me. Vedo un grande futuro per lui. Vedo tanto talenti anche in piloti come Bagnaia, Martín e Bastianini. Martín è esplosivo e ha già vinto una gara. Bestia invece ha una moto vecchia, ma è veloce”.
Non poteva mancare, infine, una riflessione su Marc Marquez: “Marc ha avuto un Mondiale perfetto nel 2019, a parte Austin. La Honda è una moto complicata. E nel 2020, prima della caduta, Márquez era superiore a tutti. Poi ha rischiato e sappiamo già il problema che ha distrutto due stagioni in cui avrebbe potuto vincere. Senza di lui in pista, i suoi rivali hanno guadagnato fiducia. Mir ha vinto ed ora è il momento di Quartararo, che è cresciuto molto ed è più forte del 2019, quando lottava con Marc ma senza batterlo. Ora se si ripetesse quella situazione, Marc troverebbe un Quartararo più forte e anche altri piloti come Martín”. Ha concluso Lorenzo.